Si tratta probabilmente di un lupo l’esemplare che è stato ritrovato sull’asfalto dell’Appia nella zona di Itri. La notizia è stata riportata dalla pagina Facebook Wolf Aurunci, uno spazio social nato “per contribuire ad una corretta informazione sul lupo e sulla sua presenza in particolare nel territorio dei monti Aurunci e con l’auspicio di mitigare il conflitto legato alla convivenza tra il lupo e il mondo della pastorizia“, come scrivono i gestori nelle informazioni della pagina.
Un apicoltore della zona ha lanciato la segnalazione che, tuttavia, deve essere ancora verificata dalle istituzioni competenti.
Il lupo è una specie che, pian piano, sta ripopolando l’Appennino e le Alpi dopo esser stato vittima di una caccia spietata durata secoli, che ne ha ridotto drasticamente il numero su tutto il suolo italiano fino a farlo quasi scomparire completamente. Dopo molti programmi di ripopolamento, sono diverse le zone montuose lungo lo stivale, Aurunci compresi, che hanno visto tornare il predatore che si pone in cima alla catena alimentare dei luoghi selvaggi.
Il “lupo cattivo” delle fiabe, quello che mangiava Cappuccetto Rosso, in realtà è solo un animale selvatico che cerca cibo di cui nutrirsi, e quando non trova prede per soddisfare le proprie esigenze nutritive, dettate dalla mera sopravvivenza, si spinge fuori dalle zone sicure magari attaccando greggi o, come in questo caso, finendo sulla traiettoria di strade asfaltate per le quali l’istinto non fornisce strumenti cognitivi per difendersi.
Corridoi ecologici, questa è la soluzione. Percorsi che uniscano le zone di protezione ambientale della provincia pontina di modo che flora e fauna locali abbiano la possibilità di interagire tra loro. Lo stesso problema si rileva nell’area del Parco del Circeo dove i daini escono sempre più frequentemente dai confini della riserva, invadendo le carreggiate circostanti, perché in cerca di acqua e cibo.