Con una durissima lettera inviata alle Istituzioni regionali e locali, il Presidente della Pro Loco di Ponza, Emilio Aprea, fa un bilancio impietoso delle condizioni in cui versano le isole ponziane
Non le manda a dire, il Presidente della Pro Loco di Ponza che mette in rassegna alcuni dei gravi e annosi problemi che presentano le isole in provincia di Latina. Nel suo comunicato che pubblichiamo integralmente, Aprea sottolinea alcuni punti che affliggono l’isola di Ponza in primis e danneggiano il turismo e la valorizzazione della stessa, in potenziale un vero e proprio fiore all’occhiello del territorio.
Dalla spiaggia di Chia di Luna chiusa da un decennio alla Laziomar S.p.A. che gestisce il pubblico servizio di linea tra i porti di Formia e, nel periodo estivo, di Anzio con le isole pontine, passando per altre manifeste criticità, come quella incivile della disabilità umiliata, che non permettono una fruizione efficace dell’arcipelago pontino. Con un convitato di pietra: la Regione Lazio, l’istituzione che, pur avendo stabilito un Piano Regionale sul Turismo, si dimostra, secondo Aprea, assente.
La Pro Loco di Ponza – questo è il senso della lettera di Aprea protocollata al Presidente Nicola Zingaretti, all’Assessore al Turismo Giovanna Pugliese, alla Direzione Regionale Turismo, e all’attenzione dei sindaci di Ponza e Ventotene, Francesco Ferraiuolo e Gerardo Santomauro – richiede una maggiore condivisione delle scelte e ventila l’ipotesi di procedere per vie legali se lo stato delle cose non dovesse mutare.
A margine della lettera, l’episodio minimo ma piuttosto esemplificativo che ha visto protagonista la Regione Lazio la quale, nell’ambito dell’ultima fiera del turismo – la BIT, Borsa Internazionale del Turismo, che si è tenuta dal 9 all’11 febbraio a Milano – ha confuso l’isola di Ponza con l’isola di Procida, che per inciso non si trova neanche nel territorio laziale.
In quel contesto – come dare torto ad Aprea – la Regione Lazio diede sfoggio di una gaffe che, se fosse capitata per una Capitale, sarebbe finita dritta dritta su Striscia La Notizia. E quando al posto dell’isola di Ponza, su un tabellone campeggiava la Corricella di Procida, be’, Aprea ha più di qualche ragione a chiedere alle Istituzioni un po’ di coinvolgimento del territorio in più. Per la cronaca, dopo che i social impazzavano per la brutta figura, il tabellone di Procida a Milano fu coperto da una pianta. Quando si dice, la toppa è peggio del buco.
“Solo recentemente – attacca la sua lettera Emilio Aprea – ho avuto modo di apprendere l’esistenza di un Piano Regionale sul Turismo presentato dalla ormai ex assessora Bonaccorsi (ndr: Lorenza Bonaccorsi, ex Assessore al Turismo in Regione Lazio, oggi Sottosegretario del Ministero per i beni e le attività culturali del Governo Conte II), gratificato come “una grande opera che ha impegnato l’assessorato e la sua direzione per intere settimane”.
“Il Piano nasceva con i migliori auspici – prosegue Aprea – Peccato però che le promesse e i buoni propositi sono durati il tempo di una conferenza stampa“.
LE NOVITÀ – “Per la prima volta il Piano triennale del Turismo della Regione Lazio ha un capitolo dedicato esclusivamente al mare, al litorale costiero, alle isole pontine (ma non erano Ponziane?) e alle strategie possibili per generare un’economia sostenibile”.
GLI OBIETTIVI – “Con il nuovo Piano, la Regione intende promuovere al meglio questo patrimonio, a partire da un turismo sempre più sostenibile, che lasci la ricchezza là dove la crea, si sviluppi senza aggredire i borghi e i litorali, sia competitivo con le altre realtà nazionali e internazionali, e sia in grado di accogliere giovani e famiglie”.
“Nel Lazio – dichiarava l’ex Assessore al Turismo di Regione Lazio Lorenza Bonaccorsi – abbiamo una ricchezza straordinaria: 383 km di costa che da Montalto di Castro a Minturno presenta un susseguirsi di paesaggi di straordinaria rilevanza ambientale. A questi si aggiungono alcuni tesori naturali come le Secche di Tor Paterno, unica area marina protetta sommersa in tutta Italia, le isole di Ponza e Ventotene e i tipici borghi marinari“.
Analisi condivisibile alla quale, secondo Aprea, non è seguita una progettualità per fare rendere al meglio le isole, escludendo di fatto ogni confronto con le realtà del territorio. Ecco perché.
“L’isola di Ponza – dice Aprea – è la “capitale” dell’Arcipelago delle isole Ponziane, la più grande e la più frequentata. L’unico Arcipelago di tutta la Regione Lazio, dovrebbe essere il fiore all’occhiello di un intero territorio, l’orgoglio di una Amministrazione Regionale, la punta di diamante di un sistema turistico integrato che dovrebbe trainare l’intero comparto. Purtroppo la realtà è lontana anni luce da quella raccontata nei libri dei sogni della giunta Zingaretti, forse perché la sua campagna elettorale era incentrata sulla immaginazione e infatti l’isola di Ponza la immagina come un unicum con Roma, magari poco distante dalla terraferma e facilmente raggiungibile“.
L’ANNOSO PROBLEMA DI CHIAIA DI LUNA: UNA SPIAGGIA FANTASMA – In quasi sette anni di Presidenza, non ha mai avuto un giorno libero per visitare la nostra realtà e pertanto ha continuato ad “immaginarla”. Ha immaginato la riapertura di Chiaia di Luna, una delle spiagge più belle d’Italia, realizzando il sogno di tutti i Ponzesi e di milioni di turisti che in passato hanno avuto il piacere di passeggiare e fare il bagno ammirando la bianca falesia. Un sogno promosso nel 2015 all’EXPO di Milano, che ha di fatto illuso milioni di visitatori con una pubblicità ingannevole, perché quella stupenda spiaggia è chiusa da oltre dieci anni per motivi di sicurezza.
SCOLLAMENTO TRA REGIONE ED ENTI LOCALI COMPRESE LE REALTÈ ASSOCIATIVE – Ha immaginato di tracciare le linee guida del turismo regionale, senza mai chiedere nulla agli Enti di prossimità e senza coinvolgere minimamente le associazioni di categoria come la Pro Loco, attiva da più di cinquanta anni e con 200 iscritti alla quale fanno parte gli imprenditori storici e le realtà economiche più importanti dell’isola. –
LAZIOMAR, LA SOCIETÀ CHE (S)COLLEGA LE ISOLE PONZIANE CON I SOLDI PUBBLICI – Ha immaginato una continuità territoriale che di fatto esiste solo nei bilanci di LAZIOMAR che, quotidianamente, disattende impegni contrattuali milionari. Forse la Regione e l’Assessorato non sono a conoscenza (o forse sì) del fatto che una nave traghetto del 1979 impiega 3 ore per percorrere 37 miglia marine e non ha la possibilità di trasportare PMR (ndr: passeggeri con mobilità ridotta), che viaggiano nel garage, unitamente agli autoveicoli e alla merce. Forse la Regione non è a conoscenza del fatto che le uniche due isole abitate – Ponza e Ventotene – non sono collegate fra di loro, nonostante i quasi 14 milioni di euro che la Regione eroga annualmente alla società armatrice. Pensi che per raggiungere una delle due isole è necessario effettuare un tragitto di quasi 6 ore, Ponza-Formia-Ventotene, pari a 120 km, mentre la distanza tra le due isole è di 41 km. Non esiste collegamento tra le isole e non esiste possibilità di acquistare on line i biglietti direttamente senza passare per le biglietterie, così come accade nel resto della Regione Lazio. Non esiste un biglietto integrato Treno+Nave che consenta una migliore fruizione del servizio. In Campania è una realtà da píù di venti anni e gli armatori di Laziomar sono gli stessi! Si precisa che la M/N Quirino, con atto n. 1777 del 14 luglio 2015 allegato B, precisamente verbale di riunione del 9 giugno 2015, il comitato tecnico di gestione per Laziomar al punto 4 del verbale stabiliva che la stessa unità fosse stata ammodernata per rispettare i canoni contrattuali dando quindi una migliore immagine turistica. In quell’occasione si decise anche l’importo da finanziare per l’investimento: 1.472.000 euro. Nulla di tutto ciò deciso nella sopracitata riunione è stato fatto. Il mancato ammodernamento è stato volutamente evitato per giustificare i cospicui noleggi dell’HSC Don Francesco? Nave sicuramente confortevole ma allo stesso tempo poco stabile e quindi inadatta per la tratta di navigazione da e per le Ponziane. Non è mio compito sindacare le scelte aziendali, ma essendo di fatto gestori di un lauto finanziamento pubblico, qualche domanda in merito è quantomeno opportuna“.
TURISMO SENZA PROFESSIONALITÀ – “Non esiste ad oggi la possibilità di formare guide turistiche riconosciute, creando notevoli disservizi all’utenza, agevolando l’improvvisazione e lo spirito di adattamento dei singoli oppure contattare qualche guida che proviene dalla Terraferma con un aggravio di costi per gli utenti finali. Non esiste un brand di riferimento che promuova, valorizzi e identifichi i territori isolani, che sarebbe invece un grandissimo veicolo di promozione social e non”.
AMBIENTE E STRATEGIE IMPALPABILI – “Le isole sono al 95% inaccessibili per motivi di dissesto idrogeologico, leggasi PAI (ndr: Piano di Assetto Idrogeologico) e a causa di una sempre più invasiva normativa europea (SIC, ZPS, ZSC). Nonostante tutto quanto appena rilevato, la Regione dichiara di aver redatto un Piano strategico turistico”.
“Potrei continuare la lunga lista di inefficienze, disattenzioni, mancanze, che quotidianamente la Regione compie ai danni delle nostre realtà – continua il Presidente della Pro Loco ponziana – ma lo spirito della missiva è volto a modificare questi atteggiamenti, questa sciatteria, questa superficialità. Gli Enti sono nati per governare i processi, sostenere i territori e armonizzarne la crescita. Al contrario non c’è nulla in questa direzione per Ponza. L’associazionismo è nato per questo motivo, perché comprendiamo che i problemi di una Regione con al suo interno la capitale d’Italia sono molteplici, ma siamo cittadini della stessa Nazione e abbiamo il diritto di essere ascoltati e considerati per quello che poniamo in essere e per quello che rappresentiamo“.
“Peccato che – chiosa Aprea – in quanto portatori di interessi legittimi di una collettività, non siamo mai stati contattati da nessuno: Regione, Assessore al Turismo, Direzione Turismo, ma siamo stati spettatori disincantati di uno spettacolo deplorevole messo in scena durante l’ultima fiera del turismo (BIT), dove una Regione confonde un’isola flegrea e la promuove all’interno del suo stand. Ma possibile che era così difficile chiedere al Comune di Ponza o alla Pro Loco di Ponza un video o delle immagine a riguardo? Oppure si è pensato solo a sperperare del denaro pubblico per utilizzare un video riciclato? Se aveste informato i territori avremmo sicuramente contribuito ad evitare l’errore ma soprattutto a rendere più integrato e onnicomprensivo uno stand, migliorando quindi l’immagine della nostra Regione e più in particolare l’intera immagine dell’isola di Ponza. È inaccettabile un comportamento così superficiale che non solo non promuove ma addirittura distorce e inganna una grande fetta di turismo, arrecando un danno incalcolabile in termini di posizionamento, di marketing, di immagine e di reputazione“.
Eppoi Aprea conclude con un invito – un tavolo tecnico – ma anche con l’ipotesi di rivolgersi a quelle che definisce le sedi opportune al fine della tutela delle isole, così miseramente descritte sul lato dell’organizzazione e della cura da parte dell’Ente superiore.
“Se ci sono dei target e degli obiettivi di riferimento sanciti dal Piano Triennale Regionale, rendeteci partecipi delle strategie, poiché solo noi possiamo essere in grado di trasformare quanto scritto e pensato nelle stanze della politica romana in gesti, azioni, obiettivi e risultati concreti. Gentile Presidente – rivolgendosi direttamente a Zingaretti – la Pro Loco di Ponza e le altre associazioni di categoria non tollereranno più atteggiamenti simili e se da un lato siamo pronti ad offrire la nostra più ampia collaborazione, allo stesso modo siamo pronti ad adire le sedi opportune per tutelare un asset di vitale importanza per l’economia dell’isola e dell’intero Arcipelago“.