Inchiesta Dune, secondo filone: slitta l’udienza preliminare per gli altri indagati del procedimento che tre anni fa ha terremotato l’amministrazione Gervasi
Non si è celebrata per difetto di notifica l’udienza preliminare a carico di 26 indagati coinvolti nello stralcio dell’inchiesta “Dune”, il cui processo principale è già incardinato presso il Tribunale di Latina dove sono imputati l’ex Sindaco Giada Gervasi, l’ex assessore all’urbanistica Innocenzo D’Erme, l’ex Direttore Generale del Comitato Sabaudia 2020 Luigi Manzo, l’ex consigliere comunale Sandro Dapit, l’ex responsabile Lavori Pubblici del Comune di Sabaudia ed attuale assessore a Pontinia, Giovanni Bottoni.
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, oggi, 21 febbraio, ha rinviato tutto al prossimo 1 aprile. Al contempo, è stata avanzata la richiesta di patteggiare la pena da parte di uno degli indagati, Fabio Minotti, accusato di turbativa d’asta.
A sostenere l’accusa i Pubblici Ministeri Valentina Giammaria e Antonio Sgarrella. Sono 26 gli indagati, tra cui i Carabinieri Forestali che, secondo gli inquirenti, In cambio della velocizzazione delle pratiche, di regola più lente poiché sottoposte ai vincoli dell’Ente Parco, affidavano i lavori di potatura alla ditta “Paesaggio Urbano”. L’accusa ipotizza che, uno dei Forestali, Angelo Mazzeo, procacciava, l’altro, l’imprenditore Stefano Malinconico, eseguiva i lavori: il tutto, sottolineava l’ex Gip Castriota nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai Carabinieri a febbraio 2022, “grazie alla connivenza del Comandante della Stazione Forestale di Sabaudia“.
La Procura di Latina contesta vari episodi avvenuti nell’espletamento delle gare d’appalto e degli affidamenti nell’ambito della Coppa del Mondo di Canottaggio 2020, tra cui l’impianto di cablaggio e il campo di regata. Contestate anche altre procedure pubbliche tra cui l’impianto di illuminazione e gli appalti all’Ente Parco e le irregolarità nei lidi. Gravi i reati contesti: turbativa d’asta, abuso d’ufficio induzione indebita a dare o promettere utilità al peculato, falso e corruzione.
Lo scorso novembre, il Gup Cortegiano aveva recepito la richiesta di parte civile annunciata da coloro i quali lo sono già nel processo principale: si tratta del Comune di Sabaudia, del dipendente comunale Antonio Vitelli e della Dea Costruzioni srl. Ad aggiungersi anche il Comitato Sabaudia 2020.
Nel corso dell’udienza preliminare di novembre, i pubblici ministeri Antonio Sgarrella e Valentina Giammaria avevano modificato il capo d’imputazione per Mario Ganci. Inoltre, uno degli indagati, Gianni Polidoro, difeso dall’avvocato Alessandro Mariani, aveva ventilato l’ipotesi di chiedere un rito alternativo alla prossima udienza. Polidoro, infatti, non è accusato di un reato associativo, bensì del reato di peculato d’uso. La decisione su lui, le parti civili e i possibili rinvii a giudizio è rimandata al prossimo primo aprile.
In tutto, come detto, sono 26 gli indagati: Quirino Alessi, Rosalba Ambrosino, Federico Antonelli, Mario Bartolotti, Remo Bertani, Giovanni Bottoni, Carlo e Laura Dolcetta Capuzzo, Paolo Cassola, Sandro Dapit, Pietro Vincenzo D’Arcangelo, Diego Degli Stefani, Massimo Ferrini, Mario Ganci, Giada Gervasi, Riccardo e Attilio Guglielmi, Pietro Lapertosa, Stefano Malinconino, Angelo Mazzeo, Fabio Minotti, Luigi Palombi, Eduardo Piovesana, Gianni Polidoro, Alessandro Rossi e Massimiliano Stefanini.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Mariani, Nigro, Arichiadiacono, Lauretti, Calisi, La Macchia, Melegari, Mantella, Di Palma, Turriziani, Roccato, Coronella, Cardarello, De Gregorio, Giudetti, Forte, Argano, Volpe, Marzaduri, Ciccotti, Bonetti, Bianchi, Morgera, Reson, Davirro.
Al momento, l’unico ad uscire dal procedimento è l’ex tecnico supervisore della Coppa del Mondo di Canottaggio, Erasmo Scinicariello, che ha chiesto e ottenuto il patteggiamento: 1 anno e 8 mesi di reclusione.