INCHIESTA DUNE: CADE L’ULTIMA MISURA PER IL COMANDANTE DEI FORESTALI DI SABAUDIA

/
tribunale-riesame

Inchiesta “Dune”: per il comandante della Stazione dei Carabinieri Forestali di Sabaudia non più l’interdizione

A stabilire l’annullamento della misura dell’interdizione dai pubblici uffici – che equivale a non poter lavorare nel caso specifico – è tanto il Tribunale del Riesame di Roma che ha accolto il ricorso dal comandante Alessandro Rossi, assistito dall’avvocato Renato Archidiacono.

Rossi era stato coinvolto nell’inchiesta “Dune” che ha terremotato l’amministrazione Gervasi e per cui l’ex prima cittadina e altri cinque persone sono già sotto processo in ragione del giudizio immediato richiesto dalla Procura di Latina.

Rossi, che rimane al momento indagato, era stato destinatario a febbraio di due misure interdittive: il divieto di dimora a Sabaudia, annullato dal Giudice per le indagini preliminari dopo l’interrogatorio di garanzia, e per l’appunto l’interdizione dai pubblici uffici. Il Comandante della Stazione del Parco del Circeo è accusato dalla Procura di Latina, che ha coordinato l’inchiesta dei Carabinieri, di corruzione insieme all’appuntato della Forestale Mazzeo il quale sarebbe stato “solito proporsi ai privati, al fine di agevolarli nell’inoltro della richiesta di lavori e nel conseguente rilascio del nulla osta“.

In cambio della velocizzazione delle pratiche, di regola più lente poiché sottoposte ai vincoli dell’Ente Parco, l’affidamento dei lavori di potatura sarebbe stato ottenuto dall’imprenditore Stefano Malinconico (indagato) della ditta “Paesaggio Urbano”. Secondo gli inquirenti, uno, Mazzeo, procacciava, l’altro, Malinconico, eseguiva i lavori: il tutto, sottolineava il Gip Castriota nell’ordinanza, “grazie alla connivenza del Comandante della Stazione Forestale di Sabaudia“. Peraltro Rossi fu destinatario delle minacce di Scavazza nel 2019, poi condannato.

Il Riesame ha puntualizzato che “l’organizzazione della vicenda corruttiva appare essere collaudata per il concorrente nel reato Mazzeo mentre non vi sono indici di reiterabilità diversi dal sicuro affidamento riposto dal Mazzeo nel suo superiore”.

Cade quindi per Rossi anche la misura dell’interdizione.

Articolo precedente

COLTIVA MIGLIAIA PIANTINE DI MARIJUANA: IN ARRESTO UN UOMO AD APRILIA

Articolo successivo

I PERCETTORI DEL REDDITO DI CITTADINANZA IN PROCURA: FIRMATA LA CONVENZIONE CON I COMUNI DEL DISTRETTO

Ultime da Giudiziaria