INCENERITORE AMA E RIFIUTI, LE ASSOCIAZIONI ALL’EX SINDACO TERRA: “NON C’È QUESTIONE DI VICINANZA TERRITORIALE”

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Carmen Porcelli e Rosalba Rizzuto
Carmen Porcelli e Rosalba Rizzuto

CambiAprilia e le associazioni ambientaliste rispondo all’ex Sindaco: “Non c’è questione territoriale per l’inceneritore di Ama”

“Non esiste una questione di “vicinanza territoriale” per il ricorso al Tar contro il termovalorizzatore della società AMA per il Comune di Roma. Esiste, piuttosto, condizione di opportunità che porta ad opporsi a questo o quell’impianto a seconda se si è in maggioranza o all’opposizione del governo della città. Perché se fosse vero ciò che sostiene l’ex sindaco di Aprilia – e cioè che il nostro comune non avrebbe presentato ricorso contro il termovalorizzatore del sindaco Gualtieri perché non era tra i comuni confinanti con l’area scelta, non si spiega perché si è costituito solo Ardea insieme ad Albano (non confinante) e come mai si è aggiunto ad adiuvandum Ariccia (non confinante)?

Se fosse vero il principio della vicinanza territoriale, allora neanche Albano avrebbe potuto ricorrere: l’inceneritore è infatti previsto sul territorio di Roma. Aspettiamo di conoscere quali tra le tre amministrazioni che si sono costituite contro il termovalorizzatore di Gualtieri presenteranno ricorso al Consiglio di Stato. La questione della vicinanza territoriale vacilla anche sotto un altro aspetto: abbiamo letto che il 27 aprile 2023 è stata inoltrata da parte del Comune di Albano una lettera alla Presidente del Consiglio, Meloni, al commissario straordinario Gualtieri – per richiedere un dibattito pubblico così come previsto dal Codice degli Appalti . Alla lettera hanno aderito diversi Comuni (Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Colonna, Nemi, Frascati, Ciampino, Lanuvio, Monte Porzio Catone, Marino, Monte Compatri e Rocca Priora) non tutti confinanti con il terreno ove dovrebbe sorgere l’impianto. Idem potremmo dire per quanto di competenza delle Conferenze dei Servizi per la Valutazione d’Impatto Ambientale: come mai sia il Comune di Aprilia per impianti i cui progetti non ricadevano nel proprio territorio (discarica di Lazzaria) o altri comuni per impianti i cui progetti ricadevano invece nel nostro territorio hanno prodotto osservazioni e motivi escludenti?

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La distanza dei cittadini da un impianto non è un limite all’intervento decisorio, né alla partecipazione: prendiamo ad esempio il caso della ECO X di Pomezia il deposito di rifiuti che il 5 maggio 2017 fu teatro di un incendio, in via Pontina vecchia nel Comune di Pomezia. L’incendio della Eco X interessò rifiuti di materiale plastico ed altro di ignota natura, con il conseguente possibile sviluppo di contaminanti ambientali. La nube tossica avvolse il territorio in un raggio superiore a 50 km, coinvolgendo dunque anche le popolazioni dei comuni limitrofi e i sindaci di Ardea e Pomezia, emanarono specifiche ordinanze per l’applicazione delle seguenti disposizioni per le aree incluse nel buffer di 5Km (divieto di raccolta , vendita e consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati; divieto di pascolo degli animali, divieto di utilizzo di foraggi per alimentazione animale provenienti dall’area interessata ed eventualmente esposti alla ricaduta da combustione). Se valesse la competenza territoriale disastri del genere danneggerebbero solo le popolazioni residenti nel comune ove sorge l’impianto.

Giorni fa è avvenuto a Ciampino l’incendio di un impianto di trattamento rifiuti e gli effetti che si stanno manifestando anche ad Aprilia dimostrano l’inconsistenza del principio della competenza territoriale. Gli inquinanti dispersi in atmosfera non conoscono limiti amministrativi, il danno alla salute si propaga con un raggio di oltre 50 km, e ormai per far respirare aria buona ai nostri figli dobbiamo emigrare in altre regioni. E sempre per concludere sulla vicinanza territoriale: siamo sempre stati contestati dalla passata amministrazione per aver difeso i diritti dei cittadini di Sacida malgrado non residenti in quella zona: perché allora oggi l’opposizione chiede all’intera città di mobilitarsi? Non vorremmo che qualcuno pensi di strumentalizzare una protesta che da anni provoca gravi danni a chi risiede a Sacida”.

Lo scrivono, in una nota, la lista CambiAprilia” e le associazioni “Aprilia Libera” e “Città degli alberi”.

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