INCENERITORE ROMANO, LE ASSOCIAZIONI LOCALI SE LA PRENDONO CON L’EX TERRA: “APRILIA NON SI È OPPOSTA”

Il Termovalorizzatore di Copenaghen

Inceneritore romano a Santa Palomba, le associazioni apriliane se la prendono con l’ex sindaco Terra: “Comune di Aprilia non si è opposto”

Il Tar ha bocciato il ricorso di associazioni e comuni contro il progetto del termovalorizzatore voluto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e da realizzarsi, secondo cronoprogramma, a Santa Palomba entro il 2026.

Ad Aprilia, però, la contesa sui rifiuti è sempre aperte e le agguerrite associazioni ambientalista, dopo il ricorso perduto, notano che il Comune di Aprilia non era tra gli enti che si è opposto al progetto tramite il ricorso al Tar.

“II 22 dicembre 2022 – spiegano Aprilia Libera, Città degli alberi e la lista civica CambiAprilia – l’ex primo cittadino di Aprilia attraverso un comunicato stampa a proposito del termovalorizzatore Ama di Santa Palomba, sosteneva le seguenti parole: “Siamo contrari a questo tipo di progettualità, lo abbiamo già dimostrato più volte e continueremo a difendere questa visione in ogni sede”.

“L’ex sindaco – proseguono le associazioni – condivideva le criticità evidenziate dalle altre amministrazioni comunali e con loro avrebbe portato avanti una nuova battaglia, aggiungendo che quella della sua amministrazione era “Una posizione critica, chiara e senza ambiguità, in coerenza con i numerosi atti votati e portati a compimento in questi anni a partire dall’adesione al percorso verso rifiuti zero, per sua natura contrario alla soluzione dell’incenerimento dei rifiuti”.

“Tanto chiara la posizione del Comune che il 19 aprile 2023, in piena campagna elettorale, I’ex sindaco di Aprilia era a manifestare al Campidoglio insieme agli altri sindaci contrari e anche alla candidata sindaca, nonché ex assessore ai Lavori pubblici Caporaso, contro il termovalorizzatore del sindaco Gualtieri.
Ebbene il 19 luglio appena appresa la notizia che il Tar ha respinto tre dei quattro ricorsi di associazioni, comitati ed amministrazioni pubbliche (non è stato respinto quello proposto dall’associazione SaluteAmbiente di Albano che sarà discusso il 25 ottobre quando si entrerà in fase dibattimentale), le associazioni Aprilia Libera, Citta degli alberi e la lista civica Cambiaprilia, hanno approfondito la questione rilevando che, documenti alla mano, solo le amministrazioni di Albano, Ardea e Ariccia si sono opposte a tale progetto presentando un ricorso al Tar, mentre il Comune di Aprilia non risulta si sia opposto.

“Ora – continuano le associazioni apriliane – chiediamo chiarimenti, all’ex sindaco (nda: ad oggi consigliere comunale d’opposizione) e alla precedente amministrazione, in relazione alle assicurazioni espresse verbalmente sulla contrarietà alla costruzione dell’impianto Ama a Santa Palomba, non seguite poi da un atto formale ritenendo questo comportamento una indegna, ulteriore grave presa in giro ai cittadini apriliani, soprattutto indegna perché da parte di una amministrazione che si è presentata come la paladina dell’ambiente e che avrebbe dovuto tutelare la salute dei cittadini”.

“L’ennesima dimostrazione questa dell’ambiguità dell’amministrazione civica sul tema dei rifiuti – concludono – ambiguità che ci ha portati a fare delle scelte al ballottaggio trovando un’alleanza con chi ha a cuore il bene comune”.

Non si è fatta attendere la risposta dell’ex sindaco Antonio Terra: “Chi poco sa, presto parla. Ancora una volta sono costretto ad utilizzare la saggezza popolare per smentire voci false che si rincorrono anche in questi caldi giorni di luglio Ribadisco la mia contrarietà al progetto del termovalorizzatore di Santa Palomba. Siamo contrari, lo abbiamo già dimostrato più volte.

Ricordo, a tal proposito, che il 19 aprile scorso partecipammo, insieme a moltissimi Comuni della Regione Lazio, alla manifestazione presso il Campidoglio per esprimere tutta la nostra contrarietà al progetto. Sottoscrivemmo una lettera di intenti con tutti e 20 i Comuni e decidemmo, insieme alle avvocature, che solo Ardea e Pomezia, in quanto Comuni confinanti al terreno oggetto del progetto, si sarebbero costituite. La vicinanza territoriale lasciava intravedere maggiori potenzialità per il ricorso al Tar. Poi, purtroppo, le cose sono andate diversamente.

Non c’è stato nessun arretramento! Oltre a ribadire il concetto che questi territori hanno già dato in termini di impianti di trattamento, crediamo nella gerarchia europea dei rifiuti e contestiamo fortemente la soluzione inceneritore. Allo stesso modo consigliamo ad alcuni di uscire nelle ore serali e di evitare colpi di sole”.

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