INCENDIO LOAS, IL MISTERO DELLA NUOVA ORDINANZA DEL SINDACO: L’ATTO NON È STATO PUBBLICATO

LOAS

Il nuovo atto firmato dal Sindaco di Aprilia che ordina alla Loas Italia srl la messa in sicurezza e la rimozione dei rifiuti dopo l’incendio al deposito non è stato ancora pubblicato. Per Grillini Apriliani e Cittadini Pentastellati è ormai un caso, anche alla luce del fatto che l’ordinanza è stata richiesta da due consiglieri comunali di Aprilia che non l’hanno ancora ricevuta

Con una nota (che pubblichiamo integralmente di seguito), i due meetup di attivisti 5 stelle si chiedono che fine abbia fatto l’ordinanza del Sindaco Terra, il secondo provvedimento, dopo il primo redatto nell’immediatezza dell’incendio agli opifici Loas, con cui si ordina alla srl di fare pulizia del disastro avvenuto il 9 agosto. E ancora oggi, alla data del 31 agosto, dopo dieci giorni (venerdì 21 agosto) da quando il Comune di Aprilia l’ha sostenuto tramite comunicato ufficiale, dell’ordinanza di Antonio Terra non vi è traccia sull’Albo Pretorio.

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Un fatto, per chiunque sia avvezzo a spulciare gli Albi dei Comuni, che può essere usuale (ma non giusto), anche se, dopo dieci giorni, di tempo ne è passato sin troppo soprattutto per la portata ambientale, mediatica e d’impatto sui cittadini che l’evento incendiario ha prodotto.

E vieppiù alla luce dell’evidenza che del disastro Loas se ne parla ormai da settimane con interventi, mozioni comunali, convegni, promesse, indagini. Quando Terra firmò la sua prima di ordinanza con la quale disponeva una sorta di lockdown nel raggio di 2 km dall’epicentro dell’incendio, quell’atto datato 10 agosto fu pubblicato contestualmente sull’Albo Pretorio a differenza della nuova ordinanza che i grillini hanno gioco facile a definire “fantasma”.

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LA NOTA DI GRILLINI APRILIANI E CITTADINI PENTASTELLATI – Osservazioni sulla LOAS non inviate, e quando inviate evidenziando aspetti marginali piuttosto che la pericolosità del sito, la popolazione non coinvolta neanche con la pubblicazione degli atti prodotti o ricevuti dal comune; questa gestione poco trasparente dell’amministrazione Terra continua a non piacerci. Neanche l’incendio della LOAS, ed il conseguente spargimento nell’aria di sostanze chimiche nocive connesse alla combustione dei rifiuti che la popolazione ha dovuto subire, sono serviti a riportare sul binario della trasparenza il sindaco che avrebbe, il condizionale è d’obbligo, emesso un’ordinanza di messa in sicurezza e rimozione dei rifiuti presenti nell’area dell’incendio della LOAS.

Ebbene, esageriamo se affermiamo che questa amministrazione agisce in maniera opaca? Dell’ordinanza non vi è traccia di pubblicazione sull’Albo pretorio del sito istituzionale del Comune, con buona pace di tutti quei cittadini che si aspettano la trasparenza sulle tematiche ambientali (come dovrebbe essere) e la beffa sta nel fatto che oltre a non pubblicarla la “magnanimità” del sindaco ha permesso che ne fossero pubblicati degli stralci in un comunicato, sempre sul sito ufficiale del comune, decidendo cosa i cittadini hanno diritto di sapere di quell’ordinanza fantasma relativa all’incendio di un’azienda che ha messo in allarme tutta la città; ci sono delle parti dell’ordinanza che i cittadini non devono conoscere, come è successo con il non invio delle osservazioni che hanno contribuito a far rilasciare il parere positivo da parte della Provincia? L’Ordinanza, per la quale abbiamo fatto un accesso agli atti, è stata richiesta anche da 2 consiglieri di opposizione, Zingaretti e Giusfredi; è inconcepibile che neanche 2 consiglieri comunali abbiano a disposizione tutta la documentazione relativa alla pratica amministrativa della LOAS; a quelli di opposizione, votati da tanti concittadini, l’argomento non interessa?

Proprio in merito alla carenza, o addirittura assenza di trasparenza, condividiamo il comunicato fatto dal Presidente del Comitato Aprilia Città degli Alberi, relativamente alla pubblicazione degli atti sui pareri concessi sulle istanze di autorizzazione e varianti sostanziali presentate dalla società LOAS Italia S.r.l.

L’opacità in tema ambientale equivale ad una violazione di legge e gli avvicendamenti degli assessori all’ambiente non ci ha distratti dal controllare.

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Malgrado la gravità dei fatti che, i vari enti coinvolti nel rilascio delle autorizzazioni (Comune, Provincia, Arpa Lazio, Asl, Vigili del Fuoco) avrebbero finora taciuto o, peggio, rovesciato su altri le possibili responsabilità di omissioni, inadempienze e mancanze – soprattutto nel vigilare e controllare su ciò che riguardava la sicurezza dei cittadini e del territorio – la cui effettiva eventuale responsabilità, da imputare ad uno piuttosto che all’altro, deve essere ancora dimostrata e non valgono certamente le difese d’ufficio visto che, per risalire lungo la filiera delle responsabilità, su un disastro così grande, dovrà indagare la magistratura.

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Esistono però le leggi, queste norme impongono agli enti di pubblicare tutti gli atti che riguardano la salute e la materia ambientale. Pensiamo che il modo migliore per dimostrare le proprie ragioni sia quello di non sottrarre alla presa visione dei cittadini i pareri concessi, senza nascondersi dietro a procedimenti non conclusi o a ritardi della burocrazia. La conferenza dei servizi, alla quale Arpa e Comune di Aprilia hanno inviato i loro pareri, oppure i sopralluoghi e note effettuate dall’Arpa e dai Vigili del Fuoco negli anni debbano essere pubbliche. Questi silenzi lasciano molto pensare, ma noi continuiamo a sperare che la magistratura possa spazzare via le ombre presenti sulla vicenda.

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