INCENDIO AL PORTO DEL CIRCEO: DUE DELLE TRE BARCHE AFFONDANO. ORE PER SPEGNERE LE FIAMME

Alle 20.30 circa di sabato 10 febbraio, come noto, un incendio ha interessato alcune imbarcazioni da diporto a motore di grandi dimensioni, all’ormeggio presso le aree demaniali marittime in concessione nel porto turistico del Circeo. Fortunatamente, non sono stati registrati danni a persone.

Tempestivo l’intervento della Guardia Costiera, dei Vigili del Fuoco e delle Autorità Locali, Carabinieri e Polizia Locale. Con il supporto dei dipendenti della società concessionaria del punto d’ormeggio, sono state avviate le operazioni di spegnimento che sono durate alcune ore.

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All’inizio sono andate a fuoco due barche, e successivamente, per via del vento le fiamme hanno attecchito su un peschereccio.

L’incendio è stato domato su una delle imbarcazioni, mentre le altre due, rotti gli ormeggi di poppa, sono state spinte dal forte vento, proveniente dal quadrante sud-occidentale, contro il molo di sottoflutto del porto. I tentativi di spegnimento si sono protratti incessantemente finché le due unità sono affondate rimanendo semi-sommerse, con la chiglia poggiata sul fondale.

La gestione dell’emergenza è stata resa ancora più complessa dalle cattive condizioni meteo che insistevano in zona da più di 36 ore: i bassi fondali presenti all’imboccatura del Porto, infatti, comportano un sensibile innalzamento del moto ondoso con onda frangente, che in circostanze simili rende di fatto impraticabile il passo marittimo d’accesso al porto stesso, sia in ingresso che in uscita. Ulteriore attività condotta nell’immediatezza, anche in questo caso condizionata dalle condizioni proibitive, è stata la creazione di un’area di sicurezza attorno alle imbarcazioni andata a fuoco, ottenuta spostando le barche ormeggiate nelle vicinanze al fine di evitare che l’incendio si propagasse ulteriormente.

Cause e circostanze dell’evento sono in corso di accertamento a cura della Guardia Costiera, nell’ambito delle attività di accertamento avviate nell’immediatezza. Tutte le ipotesi sono in campo, senza l’esclusione della pista dolosa.

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