IN CASA A CAMPO BOARIO CON TRE PISTOLE, CARICATORI E 200 CARTUCCE: SCAVA E PETILLO IN SILENZIO

Latina, servizi straordinari di controllo del territorio ad “Alto Impatto” eseguiti dai Carabinieri. Arrestati un quarantottenne e un trentaduenne per detenzione di arma clandestina, detenzione illegale di armi e munizioni e ricettazione

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere il 48enne Vincenzo Scava e il 32enne Michele Petillo, rispettivamente difesi dagli avvocati Sandro Marcheselli e Alessia Vita, che stamani hanno affrontato l’interrogatorio di convalida del loro arresto dinanzi a l giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano. Entrambi di Latina sono stati arrestati, a Campo Boario, lo scorso 17 ottobre dai Carabinieri di Latina nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio ad “Alto impatto”, finalizzati alla prevenzione e al contrasto della criminalità diffusa e al traffico di sostanze stupefacenti.

Sia Petillo che Scava non sono nomi nuovi alle cronache giudiziarie. Michele Petillo, con precedenti per spaccio di droga e giudicato nel processo “Scarface” che vedeva alla sbarra tutto il clan capeggiato da Giuseppe “Romolo” Di Silvio, è un giovane che da tempo si dà da fare negli ambienti della malavita latinense. Petillo, pusher prima alle dipendenze dell’attuale collaboratore di giustizia Renato Pugliese, sarebbe stato, in anni passati, “ceduto” al clan capeggiato da Giuseppe “Romolo” Di Silvio. “Se avessi detto no – aveva ribadito Pugliese nel corso del processo “Scarface”, riguardo al fatto di aver lasciato andare uno spacciatore così bravo a piazzare la merce in zona pub – avrei avuto dei problemi, non potevo oppormi a Romolo e alla sua famiglia. Avevo altri pusher con me, tipo Fabrizio Fargnoli e De Bellis, ma Petillo era il più continuo perché si dedicava h24 allo spaccio. Avevo puntato tutto su di lui. Petillo non voleva lavorare con Romolo ma gli dissi di andare e non si è opposto più. Romolo gli metteva i figli dietro per controllare. Con lui era stipendiato e non poteva più guadagnare come faceva con me”.

Petillo, a dicembre 2022, fu arrestato insieme al fratello Enzo Succi (23 anni) e al suocero Vincenzo Scava (52 anni), anche lui un cognome non nuovo alle cronache giudiziarie e coinvolto anni fa nel racket degli abiti usati, per un pestaggio violento contro un un diciassettenne seduto ad un tavolino di un bar della zona pub, il Caffè Nanà. Era l’agosto di tre anni fa.

Durante i servizi svolti il 17 ottobre scorso, i Carabinieri hanno arrestato Scava e Petillo, entrambi residenti del posto, per il reato di detenzione di arma clandestina, detenzione illegale di armi e munizioni e ricettazione.

Nello specifico, i Carabinieri, durante un controllo, hanno fermato, all’ingresso di una palazzina in via Pionieri della Bonifica, a Campo Boario, il 32enne, il quale, durante la perquisizione, è stato trovato in possesso di circa 1,28 grammi di “hashish” e una modica quantità di “cocaina” e pertanto è stato segnalato alla locale Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.

Durante la perquisizione effettuata al 32enne, i Carabinieri hanno notato Scava che, alla loro vista, una volta entrato all’interno della suddetta palazzina, ha salito frettolosamente le scale. I militari dell’Arma, insospettiti dal gesto, hanno seguito l’uomo fino ad individuare l’appartamento dove era entrato. All’interno dell’abitazione, i Carabinieri hanno identificato i due indagati e hanno proceduto ad una perquisizione domiciliare, a seguito della quale hanno rinvenuto, legato alla ringhiera del terrazzo attiguo al balcone in uso esclusivo a quell’appartamento, uno zaino contenente diversi armi.

I palazzi popolari di Via Pionieri della Bonifica a Campo Boario
I palazzi popolari di Via Pionieri della Bonifica a Campo Boario

Trovati uan pistola calibro 22 con matricola abrasa e caricatore inserito con 9 cartucce dello stesso calibro; una pistola calibro 7,65 e un caricatore inserito con 14 cartucce stesso calibro, nonché un caricatore vuoto, che risultava essere oggetto di furto in abitazione, denunciato l’1 luglio 2018 presso la Questura di Campobasso; una pistola calibro 9, con 2 caricatori contenti 33 cartucce stesso calibro, che risultava essere oggetto di furto in abitazione, denunciato nel settembre 2022 presso la stazione carabinieri di Roma Garbatella.

Durante la perquisizione a casa dell’uomo, i Carabinieri hanno rinvenuto inoltre nell’armadio della camera da letto, una cassetta in metallo contenente: 24 cartucce calibro 9 parabellum; 31 cartucce calibro 9; 19 cartucce calibro 22; 137 cartucce calibro 7,65.

Al termine dell’interrogatorio, il Gip Cortegiano ha convalidato l’arresto per Scava e Petillo e disposto una ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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