Le autorizzazioni rinnovate agli impianti di smaltimento e recupero rifiuti speciali: oggi è il turno della Del Prete Waste Recycling srl di Sermoneta Scalo
L’impianto della Del Prete srl è noto, e i passaggi buro-amministrativi che attengono agli Enti di competenza per valutare le richieste di rinnovo all’autorizzazione pure.
È stata pubblicata oggi, 18 agosto, la determina con cui la Provincia di Latina, ieri 17 agosto, dà atto della conclusione positiva (con prescrizioni) della Conferenza dei servizi che doveva decidere sul proseguo della vita dell’impianto di Via Codacchio (Comune di Sermoneta), tra Sermoneta Scalo e Latina Scalo. A presentare domanda di rinnovo dell’autorizzazione ottenuta nel 2009, a cui sono seguite negli anni 3 varianti sostanziali, due nulla osta e tre proroghe, è ovviamente la ditta Del Prete Waste Recycling srl. Un gruppo che, in provincia, conta molto: basti pensare che gestisce il servizio di igiene urbana in città importanti come Sabaudia, Minturno e Gaeta.
Ad ogni modo, niente di così importante in fondo. La ditta di Sermoneta non ha fatto altro che domandare agli Enti di competenza se il proprio impianto di smaltimento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi potesse continuare a lavorare. Eppure in tempi di indignazioni unanimi per l’incendio dei depositi apriliani della Loas Italia srl, un impianto che ha la stessa specifica di quello della Del Prete – smaltimento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi -, non può che saltare all’occhio un particolare che deve, o almeno dovrebbe, far riflettere.
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Premesso che l’impianto della Del Prete non è stato oggetto di un maxi-incendio e che, fino a prova contraria, non ha un’indagine aperta come quella che ha ora sul groppone la Loas dopo il disastro del 9 agosto 2020, a vedere come si comportano gli Enti che dovrebbero controllare c’è da rimanere stupiti (tanto per rimanere sul velluto).
Il 24 giugno di un anno fa, la Loas Italia srl incassò l’ok con la determina della Provincia, proprio come ieri la Del Prete srl, per la conclusione positiva della conferenza dei servizi. Al tavolo degli enti, però, poco più di 12 mesi fa, diedero il loro silenzio assenso non presentando alcun atto la Direzione Regionale Area Ciclo dei Rifiuti, l’area Via-Vas della Regione Lazio, l’Arpa Lazio, l’Asl di Latina e il Comune di Aprilia. Tutti a zero carbonella. Poi, come già scritto anche su Latina Tu, è arrivata la proroga all’impianto esattamente un anno dopo, il 24 giugno 2020.
E, ora, tutti a indignarsi, scrivere, comunicare, fare interrogazioni (l’ultima è quella del senatore Dem Bruno Astorre), compreso un consiglio comunale di Aprilia e un Sindaco che promettono battaglie epocali. Ma dove erano tutti un anno fa? Il non pervenuto è più significativo di ogni atto che può conseguire, ora, a disastro avvenuto. Certo, non si può prevedere il futuro, ma sarebbe ora, e la rabbia dei cittadini lo dimostra, che gli Enti preposti facciano valere la loro competenza anche se un incendio è l’ultimo dei pensieri. Stai a vedere che con qualche controllo in più, si evita anche qualche figuraccia in meno…
A rischio di essere scambiati per menagrami, anche oggi, per l’impianto identico di un’altra ditta, la Del Prete Waste Recycling srl, a una trentina di chilometri a sud da Aprilia, Sermoneta, si ha la prova che ci sono enti, in testa la Regione Lazio, che non pervengono, si assentano, e non mettono bocca su rinnovi delicati quali quello di uno stabilimento di rifiuti speciali non pericolosi: oltre all’ente regionale, assente anche la Asl di Latina.
E, allora, che senso ha, se poi, come nel caso, chiamiamolo sfortunato, della Loas, avviene un disastro di fuoco e fumo, che tutti gli enti si indignino e si impegnino senza aver prevenuto prima o quantomeno dimostrato attenzione nelle sedi opportune?