Formia, Gaeta e Minturno sono come i tre fratelli maggiori di una grande famiglia abitata da oltre 100mila abitanti in una comunità che conta nove Comuni, con storie e percorsi condivisi, tutti parte di un’unica ed organica area riconosciuta come sudpontino, isole comprese. Questo il tono delle parole del sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli, lasciate ad un comunicato stampa dell’1 febbraio scorso, dove si legge che questa grande comunità che negli anni si è cercato di rilanciare – senza successo – col nome di “La città del Golfo” andrebbe invece ripensata come “Le città del Golfo”, sottolineando come sia questo “un campo in cui non esiste un centro, ma emerge una rete collaborativa, che contribuisce, ognuno con i propri pesi, in una logica di solidarietà e solidità”.
Un auspicio genericamente condivisibile che assume però, inevitabilmente, un significato particolare dopo l’ultimo mese infuocato che ci siamo lasciati alle spalle, scatenato dalle pesantissime accuse reciproche tra Gaeta e Formia, con il sindaco della prima a dire che Paola Villa ha “distratto fondi pubblici destinati a indigenti e disabili” e Formia a replicare che Mitrano è un bugiardo. La vicenda è il passaggio di consegne come Comune capofila del Distretto socio sanitario da Formia a Gaeta, e dei sei milioni che mancano nelle casse dell’ente intercomunale. “Non esistono guerre e prevaricazioni, ma spiccano generosità e collaborazione. Insieme a Paola Senza Bavaglio Villa e Cosmo Mitrano, insieme alle Città di Formia e di Gaeta, per un Golfo più forte!” rilancia a tal proposito Stefanelli (perché utilizza il nome Facebook – Paola Senza Bavaglio Villa – della pagina personale del sindaco di Formia per un comunicato ufficiale?) e lo fa riferendosi senza pronunciarla proprio alla vicenda del Distretto socio-sanitario, lanciando una ulteriore frecciata: “Passiamo, quindi, da “La Città” a “Le Città del Golfo”: e lo facciamo nel momento in cui le Amministrazioni civiche (altro chiaro riferimento alla Villa, visto che lui è del Pd e Mitrano di Forza Italia, ndr) adottano atti concreti che parlano di una reale politica comprensoriale. Un cambio di vocale che si fa cambio di “campo”.
Insomma Stefanelli cerca di spegnere il fuoco, come già aveva fatto utilizzando più o meno le stesse parole una ventina di giorni fa in occasione della delocalizzazione della sede Inps da Formia a Gaeta, ma l’impressione è che la triade unita nella teoria sia divenuta una contesa in due blocchi, una contrapposizione di due opposte fazioni dove la politica gioca chiaramente un ruolo fondamentale. Perché da una parte ci sono i cosiddetti civici di “Un’Altra Città” composti tuttavia da pezzi fuoriusciti dal Pd o alleati di ex amministrazioni di destra e di sinistra. Dall’altra, l’asse Pd-Forza Italia, vivissimo nella maggioranza Mitrano che presiede il Consiglio comunale con la storica piddina Pina Rosato e supportati dall’ex Udc e oggi sindaco Pd di Minturno Gerardo Stefanelli. Così mentre comunicati stampa, obiettivi delle telecamere e pagine social sono riempite di ecumenismo di facciata, da una parte e dall’altra non si perde tempo per inasprire e radicalizzare una contrapposizione e un campanilismo che farebbe arrossire anche i rispettivi primi cittadini del passato. Ma vediamo quali sono stati i passaggi e le motivazioni che hanno generato il caos.
A PAGINA 2 “LA RESA DEI CONTI MITRANO-VILLA”
A PAGINA 3 “IL PONTILE PETROLI È IL NODO CRUCIALE”
A PAGINA 4 “MITRANO A FORMIA: “DILETTANTI E IGNORANTI”
A PAGINA 5 “GAETA: “SOLDI TOLTI AI DISABILI”, FORMIA: “BUGIARDO”