IL DOPING AGLI INDIANI E L’ARRESTO DEL MEDICO. SOSPESO L’AVVOCATO VICINO A FRATELLI D’ITALIA

NAS

Operazione Pain: nell’inchiesta dei Nas sul doping dato ai braccianti indiani per lavorare di più sui campi, è stato arrestato un medico di Sabaudia e coinvolto un avvocato del Foro di Latina legato al partito di Giorgia Meloni “Fratelli d’Italia”

False prescrizioni mediche per farmaci stupefacenti ed esenzioni dal ticket per tanti cittadini di origine indiana che lavoravano sui campi. Ma non solo. A beneficiare delle prescrizioni mediche, con l’intermediazione di una donna marocchina, Sihane El Hail (31 anni), anche diversi cittadini egiziani.

A finire in manette il medico di base di Sabaudia Sandro Cuccurullo (62 anni). Sospesa dalla professione una farmacista di Sabaudia, Clorinda Camporeale (52 anni), e sospeso anche il noto avvocato di Latina, Luigi Pescuma (62 anni), da tempo in politica e con il ruolo di vice-coordinatore comunale nel capoluogo per Fratelli d’Italia.

La vicenda principale, però, riguarda il famigerato ossicodone, un farmaco che può fungere da sostanza stupefacente se dato a chi non ne ha bisogno. L’obiettivo era far lavorare gli indiani di più così da ottenere sempre di più.

Stamani, i Carabinieri del Nas di Latina, guidati dal Capitano Felice Egidio, a conclusione di una complessa indagine denominata “No Pain” – coordinata dal Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza, insieme al sostituto procuratore Giorgia Orlando della Procura della Repubblica di Latina – hanno così dato esecuzione nel capoluogo pontino e a Sabaudia a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del medico, oltreché alle tre misure cautelari interdittive della sospensione dai rispettivi pubblici servizi – per la durata di un anno – all’indirizzo del medesimo medico, della farmacista e dell’avvocato. A carico della donna di nazionalità marocchina il divieto di dimora nella provincia di Latina.

A medico, farmacista e donna di origine marocchina viene contestata a vario titolo l’illecita prescrizione di farmaci ad azione stupefacente, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il falso e la truffa ai danni dello Stato. All’avvocato il falso materiale, in concorso col suo assistito e il medico Cuccurullo, per un episodio comunque avulso dall’indagine principale.

Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese ed eseguite dai Nas di Latina con il supporto dei militari del Comando Provinciale Carabinieri.

Le indagini hanno preso il via dal mese di aprile 2020 a seguito di un approfondito monitoraggio svolto sulla dispensazione dei farmaci ad uso stupefacente. I Nas hanno accertato che il medico di base in convenzione con l’AUSL di Latina (anche consulente per la sezione lavoro del Tribunale di Latina) rilasciava illecitamente – per finalità non terapeutiche – in favore di 222 propri assistiti di nazionalità indiana (per lo più impiegati nel settore agricolo), circa 1.000 prescrizioni mediche (per la gran parte a carico del Servizio Sanitario Nazionale) per la dispensazione di oltre 1.500 confezioni di un farmaco stupefacente (ricompreso tra quelli di cui alla sezione “D” della tabella I del DPR 309/90 con principio attivo ossicodone). Si tratta del Depalgos (un oppioide), un farmaco destinato a malati oncologici che è già di uso diffuso negli Stati Uniti d’America come droga e piano piano sta arrivano anche in Europa.

Gli investigatori hanno appurato che l’assunzione del medicinale avveniva non per curare patologie degli assistiti ma per poter loro consentire di effettuare dei gravosi turni di lavoro, che la maggior parte svolgeva nel settore agricolo attestando falsamente esenzioni di ticket sanitario causando cosi un danno al Servizio Sanitario Nazionale quantificato in oltre 24mila euro.

Inoltre, sempre lo stesso medico di Sabaudia, il cui studio è definito dal Gip “un supermarket di servizi illeciti” è accusato di aver prescritto indebitamente 3.727 ricette del Servizio Sanitario Nazionale indicando falsamente il codice di esenzione ticket a favore di 891 pazienti, tanto da provocare un danno al Sistema Sanitario Nazionale per complessivi 146.052,89 euro. I farmaci prescritti a carico del medesimo Servizio Sanitario Nazionale non venivano mai consegnati ai pazienti intestatari delle ricette, il cui costo era rimborsato alla farmacista indagata e destinataria di misura interdittiva.

In concorso con gli altri indagati di nazionalità extracomunitaria, il medico formava falsi certificati medici finalizzati all’illecita regolarizzazione di cittadini extracomunitari, attestando falsamente la loro presenza sul territorio nazionale in epoca antecedente all’8 marzo 2021, ossia il termine previsto dal Decreto Rilancio per usufruire dell’emersione dal lavoro irregolare.

Ed è nelle pieghe dell’indagine che i Nas sono incappati nell’avvocato di Latina che ora è accusato, in concorso col medico, di aver chiesto un certificato in favore di un 51enne di Sabaudia già colpito da “ordine di esecuzione per la carcerazione e decreto di sospensione del medesimo”, attestante false patologie psichiatriche (farmaci anti-depressivi) da utilizzare per ottenere una misura alternativa alla detenzione.

L’uomo aveva ricevuto un cumulo di pene e avrebbe dovuto scontare circa un anno di carcere. Una circostanza che, ad oggi, costa all’avvocato ed ex poliziotto una misura molto grave: un anno di sospensione dalla professione.

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