I TENTACOLI DEI GALLACE NELLA MALAVITA DI APRILIA: NARCOTRAFFICO E SMERCIO

Guardavalle, il paese di origine dei Gallace
Guardavalle, il paese di origine dei Gallace

Un’organizzazione a delinquere dedita al traffico di cocaina ad Anzio, Nettuno, Roma e Aprilia, al cui vertice compaiono nomi collegati alla nota ‘ndrina dei Gallace, originaria di Guardavale in provincia di Catanzaro, ma da anni di stanza sul litorale sud capitolino

L’inchiesta si origina dall’indagine denominata “Caracas”, relativa a un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti operante a Roma, composta da membri riconducibili alle famiglie Romagnoli e Gallace, dopo le indagini e i processi “Appia Due” e “Mythos”.

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A concludere questa ulteriore inchiesta su nomi e personaggi, più volte menzionati nelle relazioni della Direzione Investigativa Antimafia e persino destinatari di sequestri e confische, è stato il sostituto procuratore della Repubblica di Roma Edoardo De Santis (DDA).
Il pm ha chiuso l’inchiesta con contestuale avviso di garanzia nei confronti di 33 indagati. Francesco Taverniti, 46 anni, di Catanzaro, detto “u gendarme”, avrebbe avuto il ruolo di dirigere ed organizzare l’associazione, occupandosi di individuare i fornitori di droga essenzialmente riconducibili all’attività di spaccio gestita da Bruno Gallace, (la cui posizione è stata  trattata separatamente), sovraintendendo allo smercio di droga che i sodali Angelo Gallace, 54 anni, di Guardavalle, detto “Titì”, e Paolo Riitano, 44 anni, di Anzio, detto “Paoletto”, avrebbero effettuato sia direttamente che tramite i propri collaboratori, tra cui Antonio Greco, originario di Aprilia e la moglie Roberta Furina (originaria di Albano Laziale), mantenendo il controllo dei ricavi economici dei quali gli stessi avrebbero dovuto dar conto.

È grazie a questi ganci nella mala apriliana che il business dello smercio della droga ha coinvolto altri personaggi della seconda città della provincia di Latina come Ciro Scognamiglio, originario di Napoli, e la moglie Violeta Monia Elena Geana, oltreché al fratello della donna, Viorel Traian Robert Geana, tutti residenti ad Aprilia. Coinvolti pure i fratelli Raffaele e Salvatore Paduano Natalizio, nati rispettivamente ad Avellino e Torre del Greco ma residenti ad Aprilia, che secondo l’accusa venivano riforniti di droga da Scognamiglio e dal cognato che sono vieppù accusati di essere parte organica dell’organizzazione criminale con compiti di trasporto di cocaina verso la Puglia.
Secondo la DDA, il rapporto tra Angelo Gallace e Scognamiglio “ha favorito l’espansione delle operazioni delittuose prospettando al Gallace un’alleanza malavitosa con appartenenti alla malavita napoletana, rappresentati nella fattispecie da Smiraglia Eugenio e Scognamiglio Raffaele detto “Lello”, entrambi nipoti dello Scognamiglio”, tutti indagati per reati narcotraffico e associazione per delinquere di stampo mafioso, “i quali periodicamente giungevano da Napoli per concludere compravendite di droga da far recapitare al di fuori della regione Lazio”.

Viorel Traian Robert Geana e Ikram Ed Drissi avrebbero, invece, partecipato all’associazione occupandosi dello spaccio al dettaglio sotto le direttive di Angelo Gallace, mentre gli apriliani Antonio Greco e Roberta Furina si sarebbero occupati del confezionamento e della vendita al dettaglio mantenendo un costante rapporto con Paolo Riitano, dal quale si rifornivano in modo esclusivo, costituendo per quest’ultimo e per l’intero sodalizio punto di riferimento per lo smercio al dettaglio di cocaina.

Un sodalizio ben strutturato ai vertici. Angelo Gallace, organizzatore dell’associazione come Riitano, secondo le ipotesi di accusa, si sarebbe occupato, in particolare, dello sviluppo dell’attività di smercio di cocaina, sia per l’attività di cessione realizzata dai singoli partecipanti da lui individuati, sia organizzando con i propri diretti collaboratori una fitta attività di vendita radicata in un bar a Nettuno, base logistica per concordare telefonicamente gli incontri con i clienti, mentre Riitano si occupava della cessione di droga realizzata dai singoli componenti del gruppo, che rifornisce di stupefacente. Dirimenti per l’inchiesta, i cui fatti sono avvenuti tra il 2011 e il 2012, le dichiarazioni dei pentiti Antonino Belnome e Paolo Bacchiani. “Titì (ndr: Angelo Gallace) faceva parte della famiglia, lui stava sempre con noi – ha dichiarato Bacchiani – però lui sempre a quella zona là la dava un po’ dappertutto, perché lui c’aveva Aprilia, queste zone ai dintorni di Lavinio”.

Angelo Gallace e Paolo Riitano, secondo l’Antimafia, avrebbero “convogliato una considerevole e costante richiesta di cocaina a vantaggio del sodalizio circondandosi di una serie di collaboratori a loro volta dediti allo spaccio dalla cui opera hanno ricavato un notevole “portafogli–clienti”, rappresentativo di un’attività di spaccio in regime di quasi monopolio nel territorio ricompreso tra Anzio-Lavinio, Nettuno e Aprilia”.

I nomi di tutti gli indagati

Si tratta di Paolo Bacchiani, 52 anni, di Roma (ora collaboratore di giustizia); Giovanni Cassano, 61, di Roma (ma residente ad Aprilia); Alessandro Ceci, 37 anni, di Roma; Cosimo Damiano Cianciulli, 29 anni, di Anzio; Fabrizio Colozzi, 48 anni, di Nettuno; Alessandro Del Vescovo, 38 anni, di Roma; Ikram Ed Drissi, 28 anni, di Velletri; Roberta Furina, 35 anni, di Albano laziale; Angelo Gallace, 54 anni, di Guardavalle; Robert Geana Viorel Traian, 41, Romania (Aprilia); Violeta Monia Elena Geana, 42 anni, Romania (Aprilia); Valerio Genova, 30 anni, di Roma; Annalisa Greco, 43 anni, Nettuno; Antonio Greco, 39 anni, di Aprilia; Vincenzo Italiano, 49 anni di Rosarno; Leando Lauri, 52 anni, Roma; Mauro Mantini, 60 anni, Roma; Attilio Marchi, 53 anni, Roma; Dario Menghini, 34 anni, di Anzio; Raffaele Natalizio Paduano, 62 anni, Avellino (Aprilia); Salvatore Natalizio Paduano, 52 anni, Torre del Greco (Aprilia); Remo Ottaviani, 49 anni, Roma; Loredana Pandimiglio, 61 anni, Roma;  Agazio Riitano, 34 anni, Chiaravalle Centrale; Paolo Riitano, 44 anni, di Anzio; Alessandro Romagnoli, 40 anni Roma; Tiziano Romagnoli 31 anni, Roma; Ciro Scognamiglio, 55 anni, di Napoli; Alessandra Sperati, 32 anni, Roma; Francesco Taverniti, 46 anni, Catanzaro e Cosimo Tedesco, 37 anni, di Catanzaro.

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