“I PUBBLICANI”, SPACCIO E PESTAGGI: CHIESTE LE CONDANNE, 12 ANNI PER CIARELLI JUNIOR E PES

Roberto Ciarelli
Roberto Ciarelli

Operazione “I Pubblicani” a Latina: quasi tutti gli imputati hanno chiesto il rito abbreviato nel processo scaturito dall’inchiesta dei Carabinieri del Nucleo Investigativo

Sono accusati, a vario titolo, dei reati di rapina, sequestro di persona, estorsione aggravata, lesioni personali aggravate dall’uso di armi, detenzione e porto illegali in luogo pubblico di arma comune da sparo, porto di armi ed oggetti atti ad offendere e traffico di sostanze stupefacenti. L’indagine, come noto, è partita dall’inchiesta intorno all’omicidio, per ora insoluto, di Fabrizio Moretto avvenuto il 21 dicembre 2020. L’accusa è rappresentata dal Pubblico Ministero Martina Taglione.

A finire sul banco degli imputati il 25enne Roberto Ciarelli, figlio di “Furt” Ciarelli e nipote di Armando “Lallà” Di Silvio, recentemente condannato per un pestaggio fuori da un locale di Via del Lido a Latina; la 30enne Cristina Giudici; il 42enne Pietro Finocchiarocitato anche nei verbali dei due collaboratori di giustizia Agostino Riccardo e Renato Pugliese; il 40enne Harrada Amine, di origine marocchina; il 39enne Gianluca Pezzano, residente nella provincia di Reggio Calabria; il 60enne Giuseppino Pes, l’uomo che, in concorso con Tozzi e Artusa, è stato condannato per il delitto di Francesco Saccone freddato nel 1998 a Piazza Moro; il 27enne Adriano Sarubbi, marito di una figlia di Carmine Di Silvio detto Porcellino (il numero tre del clan di Campo Boario retto da Giuseppe detto Romolo), indagato a piede libero nell’operazione “Scarface”; il 58enne originario di Messina Alessandro Artusa, condannato per omicidio in concorso con Pes, e arrestato a dicembre insieme ad altre sei persone per un ingente carico di droga a Fondi.

Pezzano, che nel quadro investigativo è accusato di aver ceduto droga, è anche vittima di pestaggio e violenza a causa di debiti. Una punizione che sarebbe stata compiuta da Amine Harrada, l’uomo di origine marocchina accusato di essere stato l’esecutore della violenza ai danni del medesimo Pezzano.

Tutti gli imputati, tranne Artusa, avevano chiesto al Tribunale di Latina, di poter essere giudicati col rito abbreviato che prevede, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena.

Oggi, 30 novembre, davanti al Giudice per l’udienza preliminare Pierpaolo Bortone, il Pubblico Ministero Martina Taglione ha chiesto, dopo la sua requisitoria, le condanne per tutti gli imputati: 12 anni per Roberto Ciarelli e Giuseppe Pes, 8 anni per Amine Harrada, 9 anni per Adriano Sarubbi, 5 anni per Gianluca Pezzano, 6 anni e 8 mesi per Cristina Giudici e, infine, 6 anni e mezzo per Pietro Finocchiaro.

Chieste le condanne, sarà la volta delle arringhe difensive, dopodiché il Gup Bortone emetterà la sua sentenza.

Articolo precedente

TURISMO, LAZIO: “PIÙ NOTTI, PIÙ SOGNI” PROROGATA FINO AL 15 MARZO

Articolo successivo

LA CASA DI CURA CITTÀ DI APRILIA ACQUISTATA DA LIFENET HEALTHCARE

Ultime da Giudiziaria