HOTEL GROTTA DI TIBERIO: TAR ACCOGLIE RICORSO, STOP ALL’ANNULLAMENTO DEI PERMESSI A COSTRUIRE

Hotel Grotta di Tiberio (credit to www.hotelasperlonga.com)
Hotel Grotta di Tiberio (credit to www.hotelasperlonga.com)

Il Tar di Latina ha accolto il ricorso sospendendo gli atti che prevedevano il ripristino dello stato dei luoghi per l’hotel Grotta di Tiberio a Sperlonga

Il ricorso proposto da Chinappi Aldo Erasmo & C. s.a.s., assistito dall’avvocato Alfredo Zaza D’Aulisio, era stato presentato contro il Comune di Sperlonga che aveva disposto, il 21 dicembre dicembre scorso, l’annullamento d’ufficio, del permesso a costruire risalente al 2004 e l’annullamento del permesso a costruire (in variante) del 2005. A contempo era stato ordinato alla società ricorrente di ripristinare lo stato dei luoghi, eliminando “le alterazioni realizzate sulla base dei citati titoli edilizi”.

L’hotel “Grotta di Tiberio” è quello per cui sono stati celebrati inchieste e processo a carico del Sindaco di Sperlonga e del suocero Erasmo Chinappi, pur il primo cittadino avendo ceduto le sue quote da tempo. Il processo più importante, quello per lottizzazione abusiva, si è concluso con la prescrizione e il dissequestro dell’immobile.

Ebbene il collegio del Tar presieduto da Antonio Vinciguerra – estensore dell’ordinanza Valerio Torano – ha accolto la domanda di sospensione dell’efficacia degli atti impugnati formulata in via incidentale da parte ricorrente e fissato la seconda udienza pubblica a marzo 2023 per la trattazione del merito del ricorso.

Ad opporsi, nel ricorso presentato, alla richiesta del suocero di Cusani, sono stati Carmine Tursi, da tempo oppositore del Sindaco e cittadino impegnato nella denuncia nella città di Sperlonga, e Anna Miele, rappresentatati dagli avvocati Francesco e Mattia Di Ciollo. Per ricordare la caratura di Tursi, basti pensare che il sindaco Cusani, in un’udienza del Processo Tiberio celebratasi lo scorso maggio, aveva dichiarato che si era creato un clima in città per cui quell’albergo era ormai noto a tutti come suo, pur non avendo lui mai avuto dirette competenze su di esso. A creare quel clima sarebbe stata l’opposizione – “che ha fatto le sue fortune con gli esposti e non con le idee“, disse il Sindaco – e Carmine Tursi, l’uomo confinante con l’hotel che attraverso una serie di esposti – “una produzione industriale” ha detto in Aula – secondo Cusani avrebbe anche chiesto soldi tramite i suoi avvocati e un condono ad personam. “Uno stalker“, lo definì Cusani. Accuse gravi che non definiscono affatto Tursi, il quale ha esercitato negli anni il suo diritto ad opporsi e a denunciare.

Ad ogni modo, Tursi e Miele, in una memoria difensiva per opporsi al ricorso di Chinappi al Tar, hanno ricostruito la vicenda sottolineando che gli intervenuti per conseguire l’annullamento dei titoli edilizi si è discusso al Tar hanno impiegato 12 anni e che, lo scorso 11 marzo, è stato sollecitato l’annullamento in autotutela anche del permesso di costruire a sanatoria n.5 del 26 giugno 1992. Inoltre, Tursi e Miele hanno richiamato una serie di diffide presentate negli anni che hanno trovato gli uffici del Comune di Sperlonga inerti.

Fatto sta che il Tar di Latina ha ritenuto che sia decorso un “termine irragionevole per l’esercizio dei poteri di riesame da parte dell’Amministrazione, non avendo il Comune resistente specificamente ed espressamente motivato nel provvedimento impugnato, come pure negli atti presupposti, in ordine alla sussistenza di una delle cause previste dalla legge per potersi legittimamente prescindere da detto termine (e cioè a dire, in buona sostanza, in merito al valore da attribuire ai fatti ed ai provvedimenti giudiziari riportati nelle articolate difese dei controinteressati intervenuti ad opponendum), né sottoposto la relativa questione al contraddittorio procedimentale“.

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