Hotel Grotta di Tiberio abusivo ma non abbattuto. Torna sull’argomento il Partito Democratico di Sperlonga
“A Sperlonga la vela della legalità continua a restare immobile nella palude stagnante dei sotterfugi, degli inganni e delle omissioni, sapientemente dosate e arrogantemente esposte agli sguardi disorientati dei cittadini.
Era facile prevedere che altri colpi di scena avrebbero ulteriormente rimpolpato la trama dell’interminabile telenovela sull’Hotel Grotta di Tiberio, che la sentenza del Consiglio di Stato n 1188/2024 ha dichiarato totalmente abusivo. L’Hotel – che dovrebbe essere abbattuto o, in assenza di demolizione, acquisito alla proprietà immobiliare del Comune, continua a svolgere tranquillamente la sua attività grazie all’inerzia e alle omissioni del Comune amministrato dal sindaco che lo ha costruito in società con il suocero.
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L’Ufficio Tecnico del Comune, avendo preso atto del mancato abbattimento della struttura da parte della Proprietà, ha proceduto, come di legge, a irrorare la multa di 20mila euro, ma – forse per distrazione, forse per eccesso di timidezza – non ha provveduto all’immediata registrazione presso l’Ufficio del Registro dell’acquisizione della proprietà. Un’inerzia non giustificabile nemmeno tenendo conto del ricorso “farlocco” presentato dalla Proprietà alla Corte di Cassazione, giacché il ricorso non sospende l’esecuzione della sentenza.
A sua volta il SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) ha ritirato, come di legge, le autorizzazioni commerciali, ma la Proprietà ha creduto di parare il colpo dando vita ad una nuova società di gestione: una trovata ridicola e pedestre in quanto non era abusiva la società di gestione ma è abusivo l’Hotel che la società gestiva. Non solo, ma la “genialata” della costituzione della nuova società ha aggravato ulteriormente la situazione. Si è appreso, infatti, che tale nuova società (capitale sociale 10 mila euro) è stata intestata per metà a persona molto vicina al Sindaco, e l’altra metà a persona con lui convivente. Così quel clamoroso conflitto di interessi di cui il sindaco si era (almeno apparentemente) liberato anni fa vendendo al suocero la propria quota del 50% della proprietà per un valore grosso modo pari a quello di una bicicletta con pedalata assistita, torna ora in primo piano e più ingombrante che mai.
Le ragioni per le quali il vento della legalità non soffia sull’Hotel Grotta di Tiberio non vanno cercate soltanto nella protervia dei proprietari e nell’inerzia di qualche dirigente comunale. Lo sguardo va allargato fino a Latina, dove al Prefetto e alla Regione la legge dà la possibilità di intervenire avocando a sé i poteri del Comune. E invece… le stelle stanno a guardare”.
Così, in una nota, il Circolo PD di Sperlonga.