Operazione “Gasoline”: l’inchiesta che aveva portato agli arresti di 10 persone per la frode del carburate ha visto un primo epilogo
Alcuni degli imputati hanno patteggiato la pena. Il processo, come noto, si è celebrato davanti al Tribunale di Trento, dal momento che l’indagine è stata coordinata dalle locali Procura, Guardia di Finanza e Squadra Mobile della Polizia, guidata quest’ultima dall’ex capo della corrispettiva di Latina, Tommaso Niglio.
C’erano imputati residenti nelle province di Latina e Roma, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode con il gasolio che proveniva dall’estero.
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Hanno patteggiato la pena di tre anni e quattro mesi, Francesco Trovato residente a Latina e ritenuto a capo del sodalizio, e Gabriele Garofalo di Trigoria (Roma). Tre anni e otto mesi per Robert Lihet, rumeno e residente a Pomezia, e un anno e otto mesi per Domenico Ursitti di Torvajanica.
E, infine, a chiudere con coloro che hanno scelto il rito alternativo, un anno e dieci mesi per Roberto Evandri di Anzio.
Il giudice ha disposto il dissequestro degli automezzi e del combustibile sequestrati nell’ottobre 2019.
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