FRODE DEL GASOLIO TRA LATINA E ARDEA: IL PROCESSO A GIUGNO

Gasoline
L'inchiesta della Procura di Trento è stata denominata dagli investigatori che l'hanno condotta "Gasoline"

Inizierà il prossimo 4 giugno il processo derivante dall’inchiesta “Gasoline” sulla frode del gasolio e che ha visto coinvolti due uomini di Latina

La Procura di Trento che ha coordinato le indagini ha deciso per il giudizio immediato avendo ritenuto di possedere l’evidenza delle prove. Francesco Trovato, residente a Latina, ritenuto a capo del sodalizio, e Robert Lihet, di origine rumena ma residente a Pomezia, hanno scelto il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena.

Gasoline-1Secondo la ricostruzione degli investigatori, coordinati dal Procuratore Capo di Trento Sandro Raimondi, e dal dirigente della Mobile di Trento, Tommaso Niglio (a capo della Squadra Mobile di Latina ai tempi dell’inchiesta Don’t Touch e altro), il centro di interessi del sistema messo in piedi dal sodalizio sgominato ad ottobre scorso era proprio tra Latina e il Litorale Sud Roma, nelle specifico ad Ardea

La Polizia di Stato di Trento, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, unitamente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, eseguì ad ottobre scorso 10 misure cautelari personali, di cui 6 in carcere e 4 agli arresti domiciliari, a carico di 7 italiani, residenti tra la provincia di Roma, Latina e Salerno, e 3 stranieri, due di nazionalità polacca ed uno rumena, per il reato di associazione per delinquere finalizzata all’evasione dell’accise sui carburanti impiegati per alimentare veicoli industriali. Fu disposto, inoltre, il sequestro di due depositi in cui veniva stoccato il carburante: uno, chiamato Unica Autotrasporti, situato a Borgo Piave (Latina), di proprietà di Giuseppe Mamone, calabrese di Vibo Valentia ma residente a Latina; l’altro, Ad Petroli, basato ad Ardea, controllato dal summenzionato Francesco Trovato.

Ad ottobre, a finire in carcere, furono oltre che Mamone e Trovato, il succitato Roberto Lihet (32 anni) e Gabriele Garofalo, 41 anni, di Trigoria (Roma). Ai domiciliari, invece, Domenico Ursitti, 56 anni, e Antonio Umbertini, 60 anni, entrambi di Torvajanica, Roberto Evandri, 56 anni, di Anzio, e Dario Sacchetti, 59 anni, di Aprilia.

Le attività investigative scaturirono da un controllo in un’area di servizio da parte di una pattuglia della Polizia Stradale nei confronti di un semirimorchio polacco, trasportante cisterne vuote.

Materiale sequestrato nell'operazione Gasoline
Materiale sequestrato nell’operazione Gasoline

Le indagini delegate portate avanti dalla Squadra Mobile e dal Compartimento Polizia Stradale “Trentino Alto-Adige”, coordinati rispettivamente dal Servizio Centrale Operativo, dal Servizio Polizia Stradale e dal Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Trento – Direzione interprovinciale di Bolzano e Trento-, con la collaborazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trento e le Squadre Mobili di Roma, Latina e Salerno, scoprirono l’esistenza di un sistema fraudolento, in grado di trasferire in Italia dalla Polonia, combustibile (diesel), eludendo il pagamento delle accise, attestando falsamente sulla documentazione di trasporto che non si trattasse di carburante per autotrazione. Nel corso delle indagini, durate circa 8 mesi da settembre 2018 fino a maggio 2019, è stato appurato che l’evasione per l’erario è stato di circa 1 milione di euro

Ad ottobre, quando scattarono le misure restrittive, furono altresì sequestrati 2 motocicli, 5 autocarri, 3 semirimorchi, 7 autovetture, 1 camper, 55mila euro in contanti, 18 Rolex, 83mila litri di carburante, i 2 depositi petroliferi di cui uno ritenuto abusivo, una villa (secondo gli inquirenti abusiva), 8 anelli d’oro con pietre preziose e 2 braccialetti d’oro.

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