GAIA E CAMILLA, AL CIRCEO GENOVESE NON RISPONDE AL CONTROLLO MA PER APPELLO: “DORMIVA”

Pietro Genovese
Pietro Genovese

Pietro Genovese non risponde al controllo dei Carabinieri presso la sua casa al Circeo, ma la Corte d’Appello respinge la richiesta di aggravamento della misura

Genovese, figlio del regista Paolo Genovese, è il giovane di 22 anni condannato in secondo grado per aver investito e ucciso le due sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli la notte del 22 dicembre 2019 in Corso Francia a Roma. Il 22enne guidava la sua auto al doppio della velocità con un tasso alcolico quasi triplo rispetto a quello previsto dalla legge.

Condannato a 5 anni e 4 mesi, con l’accusa di duplice omicidio stradale, il giovane Genovese deve rispettare la misura dell’obbligo di permanenza notturna presso un suo domicilio. In sostanza, il 22enne è obbligato a rimanere a casa dalle 22 della sera alle 7 del mattino a seguito della misura disposta dalla Corte d’Appello di Roma.

L’episodio che lo ha nuovamente coinvolto viene raccontato sulle pagine del Corriere della Sera edizione Roma. Il 28 luglio scorso, Genovese si trovava a San Felice Circeo dopo aver ottenuto dalla stessa Corte d’Appello capitolina la possibilità di trascorrere il periodo estivo nella residenza di famiglia.

Al che i Carabinieri della Compagnia dei Parioli hanno citofonato alla sua abitazione all’una e dieci di notte del 28 luglio per il controllo, non ricevendo alcuna risposta da parte di Genovese.

Passati cinque minuti, i. militari dell’Arma hanno ritenuto che l’accertamento fosse stato completato così da scrivere nella relazione di servizio: “Abbiamo citofonato ripetutamente senza ricevere alcuna risposta“.

Ecco perché, il Procuratore generale della Corte d’Appello di Roma, senza specificare la nuova modalità, ha richiesto l’aggravamento della misura per Genovese. Non più solo l’obbligo di rimanere nel domicilio scelto dalle 22 alle 7.

La richiesta del Procuratore generale, però, è stata respinta dalla Corte d’Appello romana in quanto, secondo quanto pronunciato dal collegio giudicante presieduto dal giudice Maria Luisa Paolicelli, “Genovese è possibile che stesse dormendo. La violazione della misura potrebbe essere dipesa dall’orario del controllo” e la violazione “potrebbe essere episodica“.

Articolo precedente

MAXI INCENDIO A LATINA, LE IMMAGINI DEI VIGILI DEL FUOCO: BRUCIATI 35 ETTARI

Articolo successivo

GRATTA E VINCI CUSTODITO A LATINA DISSEQUESTRATO: LA SIGNORA POTRÀ RITIRARE I 500MILA EURO

Ultime da Giudiziaria