FREE BEACH: ARCHIVIATA LA TURBATIVA D’ASTA PER TINTARI E GLI ALTRI INDAGATI

Roberta Tintari

È stato archiviato per l’ex Sindaco di Terracina, Roberta Tintari, uno dei quattro capi d’imputazione già caduti con il Tribunale del Riesame ad agosto

Ad agosto scorso, il Tribunale del Riesame aveva annullato l’ordinanza che ha disposto l’arresto dell’ex sindaco di Terracina, Roberta Tintari, travolta dall’emergere dell’inchiesta “Free Beach”.

L’indagine e gli arresti avevano determinato il commissariamento del Comune di Terracina: quattro dei cinque capi di imputazione contestati a Tintari per l’arresto, furono revocati dal Tribunale di Roma. Rimase un unico capo, nella decisione del Riesame, in relazione al quale non vi fu annullamento – si tratta della delibera della Giunta Comunale del 25 agosto 2017, con cui si indicava la finalità del ponte pedonale realizzato sul porto-canale – e per cui il collegio dei giudici di Roma sostituì per Tintari la misura degli arresti domiciliari il Tribunale del Riesame con l’obbligo di firma due volte a settimana.

Tintari era accusata dalla Procura di Latina di diversi capi d’imputazione per reati quali turbativa d’asta, falso e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.

Ad essere annullati, ad agosto, quindi, i capi afferenti rispettivamente a: contributo economico alla coop Mare e Monti 2018; autorizzazione all’Ice Park; concessione al Sicilia Beach; concessione al Whitebeach.

Ora, quest’ultimo capo d’imputazione, quello relativo alla società White srl per cui si contestava la turbata libertà d’incanto è stato archiviato dal Giudice per le indagini preliminari, Mario La Rosa, su richiesta del Procuratore aggiunto Calro Lasperanza e dei sostituti procuratori Giuseppe Bontempo, Antonio Sgarrella e Valentina Giammaria, che hanno firmato l’inchiesta culminata con gli arresti del 19 luglio scorso.

Il capo d’imputazione, in particolare, riguardava, oltreché all’ex sindaco Tintari, anche l’ex dirigente del settore demanio marittimo del comune Corrado Costantini, l’avvocato del Comune Martina Iannetti, l’imprenditore ed amministratore unico della “White srl” Raffaele Graziani e il geometra Giuseppe Zappone.

Secondo gli inquirenti, insieme al dirigente Costantino, Zappone e Graziani avrebbero turbato la gara per l’affidamento della gestione del tratto di arenile in Viale Circe. Costantino, ad aprile 2020, avrebbe pubblicato il bando di gara per soli 15 giorni invece dei 35 previsti, ammettendo alla gara la White srl di Graziani che in quel momento risultava avere un contenzioso col Comune in merito alla procedura di decadenza della concessione. Alla fine Costantino, oltreché a partecipare a una riunione con i soci della White srl, affida alla stessa la concessione demaniale, dopo che Zappone e Grazini fanno ritirare un’altra società dalla selezione: la 2M srl. Il Sindaco Tintari, in questo contesto, avrebbe sollecitato Costantino così da definire la procedura di gara.

Ora la vicenda è stata definitivamente archiviata con con il via libera della stessa Procura. Un esito abbastanza prevedibile, dopo il pronunciamento del Riesame arrivato lo scorso agosto.

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