“FREE BEACH” A TERRACINA: TINTARI NON RISPONDE ALLE DOMANDE DEL GIUDICE

Roberta Tintari

Arresti a Terracina: l’ex Sindaco Roberto Tintari, attesa dall’interrogatorio di garanzia del Gip, ha preferito non rispondere

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Roberta Tintari, dimessasi da Sindaco di Terracina, e destinataria dell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, accusata dalla Procura di Latina di versi capi d’imputazione tra i quali turbativa d’asta, falso e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.

L’ex prima cittadina, difesa dagli avvocati Dino Lucchetti e Massimo D’Ambrosio, ha preferito non rispondere dalle domande del Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota. I legali hanno chiesto al Gip la revoca degli arresti domiciliari in ragione del fatto che Tintari si è dimessa dalla carica e il Comune è stato commissariato dalla Prefettura di Latina. Secondo la difesa, quindi, verrebbe meno la misura dei domiciliari motivata dal Gip con il pericolo di inquinamento probatorio. La Procura ha espresso parere contrario alle richieste della difesa e il Gip Castriota ha stabilito che si pronuncerà entro cinque giorni. Scontato, nel caso in cui non vi fosse la revoca dei domiciliari, il ricorso al Tribunale del Riesame di Roma.

Ai soggetti attinti dal provvedimento cautelare eseguito da Guardia Costiera e Carabinieri di Terracina sono contestati i reati di falsoturbata libertà negli appalti riguardanti l’affidamento in gestione di spiagge e servizi connessi alla balneazione, oltre a frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rilevazioni del segreto d’ufficio.

Tra gli indagati sottoposti agli arresti domiciliari il Sindaco Roberta Tintari, l’ex vice Sindaco Pierpaolo Marcuzzi, il Presidente del Consiglio Comunale Gianni Percoco, più i funzionari comunali Corrado Costantino e Alberto Leone e l’imprenditore Giampiero La Rocca. Interdetti dai pubblici uffici o dall’attività imprenditoriale, con il divieto di dimora a Terracina, Raffaele Graziani, Ivo Di Sauro e Alfredo Smaltini, il tecnico Giuseppe Zappone (coinvolto nel processo Pro Infantia), Carlo Sinapi, l’avvocato Giuseppe Mosa (che sarebbe stato difensore di fiducia di Tintari) e l’attuale assessore al Bilancio del Comune Davide Di Leo.

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In mattina sono interrogati dal Gip Castriota anche l’ex Presidente del Consiglio comunale Gianni Percoco, difeso dall’avvocato Marigliani, e il funzionario comunale Corrado Costantino, assistito dagli avvocati Iucci e Giudetti. Sia Percoco che Costantino hanno negato tutti gli addebiti. In particolare, Costantino si è dichiarato al massimo firmatario di atti che non sono stati concretizzati da lui. Come per Tintari, le difese hanno chiesto la revoca della misura cautelare. In caso di conferma degli arresti domiciliari, scontato anche per loro il ricorso al Riesame di Roma.

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