Inchiesta Free Beach, la Cassazione ha annullato l’ordinanza del Riesame: decade l’obbligo di firma per l’ex Sindaco Roberta Tintari
La Sesta sezione penale della Cassazione, all’esito dell’udienza tenutasi il 20 dicembre, ha annullato senza rinvio l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Roma, che aveva fatto sopravvivere solo uno dei cinque capi di imputazione contestati alla Signora Tintari e, per questo, disposto l’obbligo di firma in luogo degli arresti domiciliari.
Ad agosto scorso, il Tribunale del Riesame aveva annullato l’ordinanza che ha disposto l’arresto dell’ex sindaco di Terracina, Roberta Tintari, travolta dall’emergere dell’inchiesta “Free Beach”.
L’indagine e gli arresti avevano determinato il commissariamento del Comune di Terracina: quattro dei cinque capi di imputazione contestati a Tintari per l’arresto, furono revocati dal Tribunale di Roma. Rimase un unico capo, nella decisione del Riesame, in relazione al quale non vi fu annullamento – si tratta della delibera della Giunta Comunale del 25 agosto 2017, con cui si indicava la finalità del ponte pedonale realizzato sul porto-canale – e per cui il collegio dei giudici di Roma sostituì per Tintari la misura degli arresti domiciliari il Tribunale del Riesame con l’obbligo di firma due volte a settimana.
La Cassazione ha, ora, integralmente accolto il ricorso degli avvocati difensori, Massimo D’Ambrosio e Dino Lucchetti, e ordinato l’immediata cessazione di tutte le misure cautelari nei confronti della Signora Tintari, disponendo l’annullamento dell’ordinanza del Riesame anche nella parte in cui si ipotizzava il reato di falso (nella delibera di giunta con la quale venne conferita la destinazione pedonale al ponte sul canale del porto di Terracina).
La Cassazione ha, nella stessa udienza, dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla Procura di Latina, con il quale l’accusa aveva chiesto ripristinarsi la custodia cautelare della Signora Tintari, revocata dal Riesame. Sarà il deposito dei motivi a far meglio comprendere le valutazione dei Giudici nella valutazione dell’attività investigativa compiuta.
“Allo stato – si legge in una nota firmata dall’ex sindaco e dai due avvocati difensori – è sicuramente vero che la decisione dell’annullamento senza rinvio dell’ordinanza del Tribunale del Riesame, lascia presagire per l’indagata Signora Tintari la prospettiva di un integrale proscioglimento da ogni possibile e residuale accusa. La Signora Tintari ha dovuto affrontare una vicenda della propria vita tanto ingiusta, quanto gravosa e dolorosa. Una vicenda che ha visto concorrere la fallibilità dell’agire umano con la perfettibilità di questo garantita dall’efficienza del sistema giustizia”.
“La decisione della Suprema Corte di Cassazione – continua la nota – sopravviene a dare continuità alle parole al tempo usate dalla Sig.ra Tintari per motivare le proprie dimissioni. Quelle stesse parole che -… in quel tempo – alcuni giudicarono “dure”, ma che oggi si palesano come il garbato e lieve grido di dignitosa disperazione, espresso da colei che in modo altrettanto garbato e lieve ha sempre vissuto. Occorre, tuttavia, – conclude la nota – un approfondimento riflessivo che la Signora Tintari intende affrontare nella conferenza stampa che sarà a convocare in esito alla pubblicazione dei motivi dell’ultima decisione pronunciata dalla Suprema Corte”.