Assolto dall’imputazione di peculato, il funzionario del Comune di Fondi è stata condannato per gli stessi fatti dalla magistratura contabile
È il destino processuale di Antonio Vigilante, il dipendente del Comune di Fondi accusato di aver sottratto all’Ente oltre 80mila euro e per questo arrestato a novembre 2019 dalla Guardia di Finanza, ma poi assolto in udienza preliminare a febbraio 2021 dal Gup del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese.
Al dipendente 62enne del Comune di Fondi era stato contestato di aver sottratto soldi all’Ente, circa 84.508 mila euro derivanti dagli incassi per le carte d’identità elettroniche. A dicembre 2019, circa un mese dopo dalla misura cautelare agli arresti domiciliari, il Tribunale del Riesame di Roma revocò l’ordinanza disposta dal Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota, su richiesta del sostituto procuratore Valentina Giammaria. E, successivamente, arrivò l’assoluzione perché il Tribunale ritenne che non c’era nessuna prova della responsabilità del funzionario.
Ora, però, su richiesta della Procura contabile del Lazio, la Corte dei Conti ha deciso che l’ammanco dalle casse dell’Ente, pur non essendo finito nelle sue mani, è di diretta responsabilità del dipendente contabile per causa di negligenza. Vigilante dovrà risarcire il Comune di Fondi non per la somma contestata dalla Procura di Latina ma per circa 50mila euro. Non briciole.