CORDEN PHARMA, CHIESTA ALTRA CASSA INTEGRAZIONE IN UNA CRISI CICLICA E CRONICA

Corden Pharma

Corden Pharma, nell’incontro organizzato da Regione Lazio i sindacati ribadiscono la necessità di continuare con la cassa integrazione

Al centro dell’incontro in Regione, a cui hanno partecipato Direzione Aziendale, organizzazioni sindacali e Rsu, la procedura di licenziamento collettivo che coinvolge ben 50 lavoratori dell’azienda chimico-farmaceutica di Sermoneta Scalo.

A ottobre 2021, era stato possibile “congelare” i licenziamenti grazie ad altri 6 mesi di cassa integrazione previsti dalla normativa vigente. Tuttavia, a chiusura del vertice definitivo cinque mesi fa, le parti – sia azienda che Sindacati che Regione – avevano dato atto reciprocamente che, in considerazione dello stato di crisi aziendale della società, dopo il 10 aprile 2022 (fine della proroga pattuita per l’appunto il 7 ottobre 2021), non sarà possibile rinviare ulteriormente il definitivo ridimensionamento del personale e che, pertanto – come si leggeva nel verbale di accordo della Regione Lazio – “ove nonostante la politica di incentivazione all’esodo, prevista dalla Società sino al 31 gennaio 2022, dovessero residuare ancora esuberi, sarà avviata una nuova procedura di riduzione di personale nei termini di legge“.

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Passati i mesi, si è di nuovo a un tavolo di trattative in una crisi che appare cronica e si presenta a scadenza. Per quanto riguarda ieri 30 marzo, come si apprende da una nota rilasciata da Femca Cisl di Latina, il contesto sarebbe complicato dagli aumenti dei costi energetici che influenzano il costo de lavoro e, come spesso già successo, dal rapporto con alcuni clienti dell’azienda che mette in apprensione i lavoratori rappresentati dai sindacati sul lato della produzione che potrebbe diminuire. Uno scenario che si ripresenta di frequente in una crisi generale che interessa tutto il comparto.

“In un simile contesto come organizzazioni sindacali, abbiamo ribadito la necessità di proseguire con la cassa integrazione – si legge nella nota di Elisa Bandini, segretaria generale della Femca Cisl di Latina – Il quadro normativo vigente consentirebbe all’azienda di procedere con una richiesta di ulteriori mesi di ammortizzatore che ad oggi la società non è stata in grado di accordare. Decisive saranno le riunioni dell’assemblea dei soci e del Cda nei prossimi giorni. In un momento delicato come questo è assolutamente fondamentale guadagnare altro tempo nell’iter della vertenza al fine di permettere ulteriori uscite volontarie dei lavoratori in esubero; percorso che abbiamo cercato di facilitare firmando nelle scorse settimane l’accordo inerente la proroga dell’incentivo fino al 31 marzo che ha consentito l’uscita volontaria di altri lavoratori abbassando il numero degli esuberi. In quel caso purtroppo abbiamo dovuto constatare che dal lato sindacale non c’è stata la capacità di tutti di cogliere l’importanza di prorogare l’accordo ma come Femca Cisl riteniamo che il nostro compito sia quello di mettere in campo tutti gli  strumenti idonei ad evitare i licenziamenti da parte dell’azienda”.

“Ovviamente – conclude la nota della segretaria di Femca Cisl – al di là della gestione degli esuberi, la questione inerente il futuro industriale di Corden resta aperta; l’azienda ha confermato di essere in vendita ma non ha fornito dettagli in merito, in quanto operazioni di questo tipo sono gestite con accordi di riservatezza“. Voci che si rincorrono da tempo sul possibile acquirente e che cambiano anche queste frequentemente.

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