FALSE ATTESTAZIONI PER LA GARA DEI TRASPORTI INFERMI DELL’ASL DI LATINA: FISSATA PRIMA UDIENZA

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False attestazioni su qualifiche e attestati professionali per due operatori sanitari: fissata l’udienza preliminare

L’inchiesta del sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Bontempo, sulla gara indetta dalla Asl di Latina, arriva a un primo di punto di svolta. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, ha fissato per il prossimo 1 febbraio 2023 l’udienza preliminare nei confronti del legale rappresentante e del responsabile del servizio di formazione della società Heart Life Croce Amica srl, affidataria del servizio 118 per la Regione Lazio.

La gara, risalente alla primavera del 2019, è quella per il servizio di trasporto degli infermi per la durata di tre anni. La Procura, dopo l’avviso di conclusione indagine, aveva chiesto, ad aprile, il rinvio a giudizio per Fabio Caminiti Cutuli (amministratore) e Andrea Danzé, originari di Messina e Taormina, accusati di turbata libertà degli incanti. Per Danzé è contestato anche il reato di falso ideologico.

Secondo gli inquirenti, la Heart Life Croce Amica srl, come mandataria di un raggruppamento temporaneo di imprese, avrebbe fornito false certificazioni per aggiudicarsi l’appalto indetto dall’Asl di Latina.

I due indagati avrebbero falsamente attestato la partecipazione di due loro operatori sanitarii ad un corso per addetti alla lotta antincendio e gestione delle emergenze a rischio alto: i due medici Megi Celniku e Marcel Koci. In realtà, secondo l’accusa, l’operatore sanitario in questione nella maggior parte di quelle giornate era di servizio presso la postazione 118 della Croce Bianca di Latina Scalo. Una stessa modalità per un medico che invece di trovarsi al corso antincendio era al lavoro al 118 di Cisterna.

Queste sarebbero le condotte che avrebbero pervertito la gara, per di più con false attestazioni. Caminiti Cutili, come amministratore della Heart Life Croce Amica srl, avrebbe così presentato requisiti minimi della medesima società pur non avendoli. Parte offesa risulta essere la società Croce Bianca srl estromessa dalla gara d’appalto e difesa dall’avvocato Archidiacono.

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