EX PRO INFANTIA, ASS. “CAPONNETTO”: COMUNE DI TERRACINA E REGIONE LAZIO SIANO PARTI CIVILI

Immobile pro Infantia
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Processo per il caso della Ex Pro-Infantia di Terracina, l’Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”: non sappiamo ancora chi si costituirà parte civile

“Abbiamo appreso dagli atti della Procura della Repubblica di Latina – si legge in un comunicato dell’associazione antimafia firmato dal Segretario Nazionale Simona Ricotti – del rinvio a giudizio di sei indagati per la vicenda Pro Infantia, tra cui il vice sindaco di Terracina, geometra Pierpaolo Marcuzzi, e dell’individuazione, quali parti offese la Regione Lazio ed il Comune di Terracina”.

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“Nonostante la prima udienza sia prevista per il prossimo 11 gennaio ad oggi, pur essendo ormai a ridosso della data d’inizio del processo, non si ha notizia alcuna circa la decisione, da parte degli enti individuati quale parte offesa, di costituirsi parte civile“.

“L’Associazione contro le Illegalità e le Mafie A. Caponnetto ritiene opportuno, che in tempi estremamente stretti, la Regione Lazio e il Comune di Terracina facciano immediatamente chiarezza sulle loro reali intenzioni.
Riteniamo che non siano accettabili difese corporative ed antidemocratiche ed atteggiamenti autoassolutori da parte di chi ha la responsabilità di gestione ed amministrazione della cosa pubblica, anche quando, come in questo caso, tanto eclatanti sembrano essere i danni arrecati alla collettività.
Ci aspettiamo quindi uno scatto di dignità da parte dei rappresentanti istituzionali di Comune e Regione, indipendentemente dai loro ruoli, affinché si riapproprino del ruolo di garanti della legalità e si pongano a tutela degli interessi collettivi, costituendosi parte civile in un processo che li individua quali parti offese. Sottrarsi a tale dovere – conclude la nota della “Caponnetto” – rappresenterebbe una grave, ed inaccettabile, lesione alla cultura del buon governo e della legalità e costringerebbe i cittadini ad avviare un azione sostitutiva a tutela della propria collettività”.

Un comunicato quello dell’Associazione che arriva dopo che, negli scorsi giorni, la Giunta Tintari, con due delibere distinte ma affini, ha ritirato l’incarico legale agli avvocati di due imputati nel processo. I due imputati – la Dirigente del Comune di Terracina “Riassetto e Governance del Territorio e delle Attività Produttive”, architetto Claudia Romagna e il Capo Settore “Urbanistica, S.U.E. e Area Tecnica SUAP”, ingegnere Roberto Biasini – avranno comunque diritto affinché le spese della loro difesa siano pagate dall’Ente di cui sono dipendenti (il Comune di Terracina, per l’appunto) nel caso in cui ottenessero un’assoluzione. Da ricordare che il Comune di Terracina è parte offesa nel procedimento.

Nell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano viene contestata l’abusiva lottizzazione dell’area mentre al Vice Sindaco Marcuzzi la rivelazione di segreto d’ufficio.

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