Ex colonia Di Donato a Formia: il Comune fa causa all’ex Ipab SS Annunziata e si rivolge al Tribunale civile di Cassino
La vicenda è complessa e vale la pena sintetizzarla, almeno dal 2017 quando interviene il sequestro che coinvolse il complesso immobiliare e i terreni agricoli annessi ubicati nel comune di Formia. Il provvedimento restrittivo traeva origine dagli accertamenti eseguiti dalla Guardia di Finanza di Formia posti in essere allo scopo di accertare una serie di irregolarità e difformità riscontrate nella esecuzione dei lavori di riqualificazione dell’immobile affidati alla ditta napoletana Sacen: tutte opere finanziate dalla Regione Lazio per un importo erogato pari ad un milione di euro; lavori che tuttavia risultavano, secondo gli inquirenti, non essere mai stati portati a completamento.
Per quei fatti, a maggio 2021, Raniero Vincenzo De Filippis, ex dirigente regionale “Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative” e legale rappresentante dell’Ipap, fu prosciolto in sede penale per intervenuta prescrizione insieme altre sette persone coinvolte tra imprenditori e tecnici. Erano accusati a vario titolo di tentata truffa, frode e falso.
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In parallelo, però, la Corte dei Conti condannò De Filippis a risarcire la Regione Lazio alla cifra “monstre” di un milione di euro per il finanziamento concesso dalla Regione Lazio per la realizzazione di un centro migranti.
Successivamente, ad aprile scorso, dopo il ricorso di De Filippis, l’Appello ha ridotto considerevolmente la somma da risarcire che è scesa a 150mila euro in quanto, secondo la Corte dei Conti, che ha condiviso la tesi dell’ex dirigente nonché ex candidato sindaco del PD a Fondi, un ruolo nella condotta è stata avuto anche da altre persone coinvolte, poi rinviate a giudizio.
Queste le risultanze penali e contabili almeno fino ad oggi.
L’11 agosto, invece, la Giunta municipale guidata dal Sindaco Gianluca Taddeo ha stabilito di presentare ricorso presso il Tribunale Civile di Cassino nei confronti dell’ex Ipab SS. Annunziata, oggi Asp Istituti Riuniti del Lazio, per verificare lo stato dei luoghi e la condizione in cui versa l’immobile e l’area dell’ex Colonia Di Donato, di proprietà del Comune. La causa mira a far sì che il Tribunale si pronunci sui crediti del Comune derivanti dalla mancata esecuzione da parte dell’allora Ipab in merito alle obbligazioni sottoscritte col contratto di comodato d’uso (per 25 anni) firmato dai medesimi ente comunale formiano e Ipab, il 5 luglio del 2011.
Come noto, il Comune aveva concesso all’Ipab oltre dieci anni fa, e prima di indagini, prescrizioni e condanne erariali, l’ex colonia Di Donato perché vi fosse realizzato in centro polivalente regionale per attività di rilievo socio-culturale. L’Ipab avrebbe dovuto ristrutturare l’immobile. Poi, a gennaio 2015, l’Ipab, riconoscendo di essere inadempiente, dichiarò risolto il contratto. Da qui l’inchiesta, il sequestro dell’immobile, il processo con il Comune parte civile, la prescrizione e il dissequestro.
Ad oggi, però, il Comune di Formia ha ottenuto di nuovo l’immobile e l’area ma, non risarcito per l’intervenuta prescrizione, si trova – così come si legge nella delibera di Giunta emanato dall’esecutivo Taddeo – con un immobile “completamente alterato e per il suo ripristino è necessaria una attività straordinaria e oltremodo costosa”.
Immobile e area in stato di degrado all’ex Colonia Di Donato che impongono, secondo la Giunta Taddeo, di chiedere i danni all’ex Ipab affidando la causa civile all’avvocato del Comune Domenico Di Russo.