ELEZIONI DI TERRACINA, “SCHIAFFI” E AMMISSIONI TRA PROCACCINI E FAZZONE. “AL TAVOLO CON MOSCARDELLI C’ERI ANCHE TE”

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Claudio Fazzone e Nicola Procaccini
Claudio Fazzone e Nicola Procaccini

Volano stracci tra il senatore di Fondi Claudio Fazzone e l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini: litigano per le elezioni di Terracina e ammettono la partitocrazia rinfacciandosi alleanze indicibili col Partito Democratico e il gioco delle poltrone all’interno del centrodestra (e non solo)

Stamani, con una nota, il ras forzista di Fondi, Claudio Fazzone, ha teso la mano e invocato Nicola Procaccini per trovare la quadra (così si dice nell’orrida anti-lingua politichese) per le elezioni amministrative di Terracina, la terza città per grandezza e importanza della provincia di Latina. Non proprio un borghetto sperduto.

Tutti e due hanno dato il megliopeggio di loro, probabilmente noncuranti delle loro parole, troppo sicuri di vivere in un territorio dove dei mercanteggiamenti di poltrone, all’interno di partiti e coalizioni, ormai agli elettori non interessa più un tubo, talmente saturi da risultare assuefatti e inermi. Entrambi, infatti, hanno vuotato il sacco su ciò che è stata, ed è, la politica dei partiti nella nostra provincia: alleanze con i supposti avversari e scacchieri negli Enti da occupare senza nessun tipo di scelta dettata dal merito: posti assegnati a seconda delle convenienze del momento e, poi, tutti a parlare di giovani, opportunità, sviluppo. E certo…

Ecco allora che Fazzone, in particolare, ha ammesso candidamente (vabbe’ si fa per dire) di aver deciso a tavolino, insieme a Moscardelli e Procaccini, il capo di gabinetto del Presidente della Provincia Carlo Medici: ossia il vice segretario regionale di Fratelli d’Italia Enrico “Fratone” Tiero.

Ora, per noi che lo scriviamo da sempre, non è mica una novità, ma sentirselo dire, in nonchalance, come fosse normale, riesce ancora a disturbarci. Quando non ci disturberà più vorrà dire che saremo stanchi, vinti oppure morti.

Ma vediamo, in ordine di entrata, come si è svolto il balletto dei due giganti della politica pontina, che a leggere certi giornali, talune volte, pare di avere di fronte Churchill e Roosevelt, e non quello che sono: personaggi in carriera sul treno della politica.

Fazzone ha interpellato Procaccinini domandandosi se fosse pronto a scaricare i nuovi ingressi provenienti dalle fila del Partito Democratico nella coalizione che appoggia l’attuale sindaco, nonché candidato per Fratelli d’Italia, Roberta Tintari.
Non pronti ma prontissimi a trovare la quadra sia a Terracina che a Fondi per arrivare uniti alle imminenti elezioni amministrative – ha dichiarato Fazzone di prima mattina – Il centrodestra coeso per noi è un valore aggiunto ma la coesione si costruisce sui valori, sui programmi, sulla coerenza. Per questo viene spontaneo domandarsi se Nicola Procaccini sia altrettanto pronto a rinunciare a pezzi del Pd che oggi sono nella compagine che sostiene il candidato sindaco Roberta Tintari. In queste ore abbiamo letto di tutto e di più. Ma non conosciamo la posizione proprio di chi, come Procaccini, sta lavorando alacremente per queste elezioni. Forza Italia c’è e c’è sempre stata nell’unico modo che conosce per fare politica che è la coerenza e la capacità di essere diretti con i propri elettori e con i propri possibili alleati. Il tempo stringe. Noi ci siamo, disponibili al confronto e al dialogo come sempre in questi mesi“.

Al che, quello, Procaccini, non si è fatto pregare e, per così dire, non l’ha toccata piano. Altro che valori e programmi…”Apprendo con piacere dalle agenzie di stampa della riemersione comunicativa del senatore Fazzone a proposito delle imminenti elezioni comunali di Terracina e Fondi – ha risposto Procaccini – Aspettavamo tutti sue notizie ufficiali e finalmente sono giunte. Per la verità, il senatore Fazzone – ha spiegato – continua a non proferire parola in ordine alle elezioni amministrative di Fondi, ma è particolarmente attento a quelle terracinesi. Mi domando perché”. Per inciso, a Fondi, Forza Italia ha da tempo stabilito di presentare l’attuale sindaco facente funzioni Beniamino Maschietto, erede di Salvatore De Meo migrato a Bruxelles, e diretta emanazione di “Fazzonia”. Una presa di posizione che ha generato la reazione di Fratelli d’Italia che ha presentato il suo di candidato sindaco: l’avvocato penalista Giulio Mastrobattista, professionista noto e benvoluto nel Foro ma che, forse, con la politica deve ancora fare dimestichezza come prova la gaffe del braccio teso modello Anni Venti, in seguito rintuzzata e smentita (benché le immagini video parlino chiaro) dallo stesso candidato sindaco.

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Ad ogni modo, Procaccini ha rincarato la dose ed evidentemente infastidito dalle parole di Fazzone sugli abbracci col Pd ha dichiarato ancora: “Per quanto mi riguarda, pur essendo stato a lungo sindaco di Terracina, malgrado i frequenti tentativi orditi (e talvolta anche riusciti) da Fazzone di far cadere il governo terracinese, continuo a pensare che in entrambe le città al voto si debba ricercare la più ampia e serena condivisione. Stando ben attenti alla qualità delle persone e mantenendo come unica preclusione quella strettamente politica verso i partiti del Pd e del M5S. Proprio grazie ai senatori Fazzone e Moscardelli, abbiamo visto in questi anni in provincia di Latina quanto sia innaturale e improduttiva tale alleanza. E ancora, senza troppo lesinare sul politichese, ha consigliato al candidato sindaco Tintari: “Deve guardare alla qualità delle persone, alla loro compatibilità ideale e, perché no, anche alla loro onestà. Se questo dovesse essere un ostacolo, come nel caso del coordinatore locale e capogruppo consiliare di Forza Italia Augusto Basile, non abbia paura Roberta di fare scelte drastiche perché la gente della nostra città si aspetta questa fermezza da lei“. Un attacco diretto a Forza Italia come difficilmente se ne erano visti, almeno pubblicamente, nell’ovattato (solo esternamente) mondo del centrodestra pontino dell’ultimo biennio.

Ma Fazzone, che diversamente da come lo dipingono, non è uno molto strategico almeno dal punto di vista comunicativo – lo dimostrano le intemerate sul Coronavirus durante il lockdown (quando si incazzò per la zona rossa di Fondi) o i favoleggiamenti su immaginifici Piani Marshall per le coste laziali – non ha retto e ha dichiarato ciò che pensa realmente: “Nicola Procaccini deve avere le idee confuse. O preferisce, cosa più probabile, omettere quello che, in una fase delicata come questa in cui personalismi e diktat non dovrebbero prevalere a differenza del bene dei cittadini, non porta acqua al suo mulino. La sua risposta alla mia apertura, che ribadisco con forza, rispetto al confronto sia su Fondi che su Terracina, per riunire il centrodestra alle imminenti amministrative, è una serie infinita di omissioni ed inesattezze che mostrano solo come lui e Fratelli d’Italia non abbiano intenzione neanche di dialogare con i possibili alleati“.

Procaccini parla dei danni causati dall’alleanza Fazzone-Moscardelli in Provincia di Latina – ha incalzato il senatore di Fondi – Dimenticando di dire che era presente anche lui alla ratifica di quella intesa, così come quella in altri Enti di secondo livello, tanto è che salvo nuovi ripensamenti è di Fratelli d’Italia l’attuale capo di gabinetto del presidente Medici. Dimentica di dire che Forza Italia lo ha sostenuto alle amministrative salvo trovarsi poi fuori dalla maggioranza perché lui ha preferito stringere, in qualità di sindaco nella prima consiliatura, un patto con l’ex avversario Sciscione. Tra l’altro, da avveduto amministratore quale è, proprio Procaccini dovrebbe sapere che se un partito sta all’opposizione, come accaduto a Forza Italia, mandare a casa chi governa non è anomalo, è la norma. Stupisce poi che Procaccini parli di onestà e di coerenza citando il commissario azzurro a Terracina, Augusto Basile, quando proprio grazie a lui e alla sua azione politica la secondo consiliatura non è caduta. La storia, non quella che racconta nella sua personalissima versione Procaccini, ma quella dei fatti noti a tutti dimostra come in questi anni l’unico ad evitare il confronto, e non fanno eccezioni oggi il caso di Fondi e Terracina, è stato lui. Prendiamo atto che non ha a cuore l’unità del centrodestra ma lo facciamo con la serenità di chi non ha alcun timore di andare all’opposizione ma saranno i cittadini a decidere non certo lui. Certi che le campagne elettorali non si facciano giocando alle tre carte con gli elettori ma restando coerenti con le proprie idee e valori che poi devono rispecchiarsi nelle persone e nelle compagini di governo che non devono diventare un minestrone solo perché si ha paura di non avere i numeri per amministrare. Procaccini vuole giocare questa partita in solitaria? Nessun problema ma lo dica senza cercare alibi inconsistenti alle sue scelte o cercando di buttarla “in caciara”. C’è tempo e luogo per trovare la quadra nel centrodestra. Io sono pronto sia a Fondi, sia a Terracina, a farlo. Ovvio che ciascuno è libero di fare le proprie scelte ma bisogna essere chiari e seri”.

E dopo questo siparietto di cotanta prelibatezza e levità morale e politica, possiamo andare a dormire o svegliarci tranquilli che qui, tanto, non cambia mai niente. Forse.

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