È morto Samuele Di Silvio, il figlio di Armando Di Silvio detto Lallà: il giovane era stato condannato nel processo antimafia
Dalle prime informazioni pervenute, è deceduto uno dei figli del capo famiglia di Campo Boario Armando “Lallà” Di Silvio. Il giovane era ristretto nel carcere di Agrigento dove stava scontando la pena a 11 anni e 10 mesi dopo essere stato condannato in via definitiva nell’ambito del processo “Alba Pontina”.
Samuele Di Silvio, nato il 12 dicembre del 1990, era considerato negli ambienti come un personaggio freddo e spietato. Sin da giovane, aveva intrapreso la via del crimine, come quando, nel 2014, fu protagonista, insieme al fratello Gianluca e ad altri sodali, di un pestaggio ai danni di un giovane reo di aver chiesto spiegazioni per un litigio passato. E ancora prima, tra il 2010 e il 2012, quando fu coinvolto nel processo Andromeda rimediando una condanna lieve in un procedimento che costituiva solo un antipasto alle indagini sui clan rom a Latina.
Attualmente era sotto processo per estorsione mafiosa nel processo denominato “Scheggia”. E proprio nell’ultima udienza celebratasi a dicembre, il padre Armando aveva minacciato di suicidarsi, presentandosi, videocollegato da Sassari, con delle vistose bende, e sostenendo di aver provato a strozzarsi e impiccarsi.
In quell’udienza, per l’ennesima volta e in maniera marcata, Samuele Di Silvio aveva tentato di scagionare il padre minimizzando la sua posizione e dichiarando che fosse una persona tranquilla, molto lontana dalle caratteristiche di un boss mafioso.
Le cause della morte di Samuele nel carcere di Agrigento sono ancora ignote: il giovane è stato trovato senza vita, non si sa se per un malore, un gesto volontario o peggio, anche se la prima ipotesi sia ad oggi quella più accreditata. Tanti gli amici e i conoscenti accorsi a Campo Boario, fuori l’abitazione in cui viveva Armando Di Silvio fino al momento di essere incarcerato a seguito dell’operazione Alba Pontina nel 2018.