DOPING AI BRACCIANTI E FALSI CERTIFICATI A SABAUDIA: FARMACISTA E AVVOCATO RINVIATI A GIUDIZIO

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Operazione Pain, doping ai braccianti indiani di Sabaudia per lavorare di più sui campi: si è conclusa l’udienza preliminare

Le posizioni di Pescuma, Agnoletti, El Hail e Camporeale sono state valutate dal Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone che ha deciso per il rinvio a giudizio, su richiesta del Pubblico Ministero Valerio De Luca. Nella scorsa udienza preliminare, la Asl di Latina aveva chiesto di costituirsi parte civile: una richiesta accolta dal magistrato. Il processo, davanti al giudice monocratico, inizierà il prossimo 19 aprile.

È arrivato oggi, 25 novembre, quindi, l’epilogo dell’indagine condotta dai Carabinieri del Nas di Latina sui farmaci dati ai braccianti indiani per permettere loro di lavorare di più. L’operazione risalente allo scorso maggio 2021 ruotava attorno a diverse false prescrizioni mediche per farmaci stupefacenti ed esenzioni dal ticket per tanti cittadini di origine indiana che lavoravano sui campi. Ma non solo. A beneficiare delle prescrizioni mediche, con l’intermediazione di una donna marocchina, Sihane El Hail (31 anni), anche diversi cittadini egiziani.

A finire in manette il medico di base di Sabaudia Sandro Cuccurullo (62 anni); poco dopo al professionista furono concessi i domiciliari e, a giugno scorso, è arrivata la condanna a 5 anni e 4 mesi.

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Fu sospesa dalla professione la farmacista di Sabaudia, Clorinda Camporeale (52 anni), e sospeso anche il noto avvocato di Latina, Luigi Pescuma (62 anni). Indagata anche la donna marocchina succitata: Sihane El Hail destinataria del divieto di dimora.

La vicenda principale, però, riguardava il famigerato ossicodone, un farmaco che può fungere da sostanza stupefacente se dato a chi non ne ha bisogno. L’obiettivo era, come detto, far lavorare gli indiani di più così da ottenere sempre di più dal loro operato. L’operazione condotta dai Nas di Latina, guidati dal Capitano Felice Egidio, arrivò a conclusione di una complessa indagine coordinata dal Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza, insieme al sostituto procuratore Giorgia Orlando della Procura della Repubblica di Latina.

Come per il medico Cuccurillo già condannato in primo grado, alla farmacista e alla donna di origine marocchina vengono contestati, a vario titolo, l’illecita prescrizione di farmaci ad azione stupefacente, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il falso e la truffa ai danni dello Stato. All’avvocato Pescuma, invece, il falso materiale in concorso col suo assistito Mario Agnoletti e il medico Cuccurullo, per un episodio comunque avulso dall’indagine principale: l’avvocato e Agnoletti vengono accusati di aver ottenuto, tramite il medico Cuccurullo, un falso certificato attestante una patologia psichiatrica per far sì che il succitato Agnoletti potesse evitare il carcere, poiché era stato destinatario di un ordine di carcerazione per un’altra condanna.

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