DISCARICA E SCELTE DEI SINDACI: RINVIATA DECISIONE, MA NO A MONTELLO E LA COGNA

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Provincia di Latina
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Fumata incolore dal vertice dei Sindaci della provincia di Latina: nessuna decisione presa per la discarica che dovrà contenere i rifiuti nel territorio pontino

Oggi, alla conferenza dei sindaci chiamata dal Presidente della Provincia Carlo Medici, i primi cittadini e loro delegati non sono arrivati ancora a nessuna decisione definitiva rispetto alle scelte più difficili dettate dai nuovi riassetti del ciclo rifiuti. Come noto, anche il territorio di Latina e provincia ha bisogno, così come stabilito dai Piano rifiuti regionale e provinciale, di dotarsi di almeno una discarica e due impianti di compostaggio.

Le voci che si accavallano in questi giorni hanno dato in pole position alcuni siti tra i quali Latina (terreni vicino alla Plasmon, ipotesi mai tramontata) e Cisterna, sebbene questo paia più un auspicio di qualche amministratore che una realtà concreta. La città dei butteri, infatti, ha già praticamente dato il via libera a un impianto per il compost (escluso il sito della ex Goodyear) e pare piuttosto improbabile che accetti anche la cosiddetta discarica di servizio che contenga i rifiuti di un’intera provincia.

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Ecco perché si fa largo l’ipotesi di arrivare a due mezze discariche, una delle quali potrebbe essere nel sud pontino. E a farsi strada torna uno scenario che era stato appena sussurrato negli scorsi mesi: Fondi, stavolta declinato in una cava la cui sostenibilità per un deposito rifiuti, però, presenta problemi strutturali di un certo rilievo.

Tuttavia, la giornata non è finita solo in un nulla di fatto. Gli amministratori pontini hanno deciso di riunirsi di nuovo domani nella forma del costituito (ormai mesi fa) comitato ristretto dei sindaci, ma si si sono trovati d’accordo nel respingere, votando una sorta di deliberato (anche se non si tramuterà in un atto formale), le ipotesi prospettate ancora una volta dall’Assessore ai Rifiuti della Regione Lazio Massimiliano Valeriani. L’assessore Dem, insomma, non è risultato molto popolare nonostante vi siano in provincia sindaci dello stesso partito e abbia relazioni buone con molti amministratori.

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Dunque, no netto alla riapertura di Borgo Montello o all’opzione ex cava di La Cogna ad Aprilia.
Dinieghi piuttosto ovvi nei confronti di “riusi” improbabili ma che, infaustamente, fanno di tanto in tanto capolino nei comunicati di politici e amministratori. Che più che comunicati hanno tutta l’aria di essere messaggi tra primi inter pares.

IL COMUNICATO STAMPA DELLA PROVINCIA DI LATINA – I siti di Borgo Montello a Latina e La Cogna ad Aprilia non devono essere presi in considerazione come possibili aree dove collocare impianti di ricezione o trattamento rifiuti. 

Questa la volontà espressa dalla Conferenza dei sindaci pontini che si è riunita questo pomeriggio in videoconferenza per affrontare la questione dell’individuazione dei siti dopo la sollecitazione dell’assessore regionale a decidere in tempi rapidi. La richiesta dei primi cittadini Damiano Coletta e Antonio Terra, sostenuta anche dal sindaco di Bassiano Domenico Guidi e dal presidente della Provincia e sindaco di Pontina Carlo Medici, è stata recepita da tutti i colleghi e sarà comunicata alla Regione a tutela dei territori che, ha sottolineato Medici “non dovranno essere presi in considerazioni i territori che hanno subìto danni enormi in termini ecologici e paesaggistici in epoche in cui non esistevano norme ed il conferimento dei rifiuti era indiscriminato”.

Nel corso della riunione i tecnici del settore Ambiente di via Costa hanno illustrato con numerose slides le aree potenzialmente adatte ad ospitare impianti sulla base delle norme regionali precisando anche i fattori escludenti quali la vicinanza a centri abitati, la presenza di zone a tutela integrale. Di fatto, secondo i funzionari, l’area nord della provincia offre maggiori possibilità mentre il sud pontino ha più vincoli ma all’interno di alcune aree anche industriali è comunque possibile individuare siti idonei per lo stoccaggio del secco residuo non termovalorizzabile. Pur non considerando perentorio il termine di 10 giorni fissato dalla Regione con la quale l’ente provinciale è in costante contatto ed ha mostrato non più di due settimana fa l’ingente lavoro messo in campo finora,  già domani pomeriggio si riunirà nuovamente il Comitato ristretto dei sindaci per arrivare a definire una proposta che contempli un numero limitato di possibilità tra le tante individuate dal settore ambiente della Provincia che tutti i sindaci hanno ringraziato per il lavoro svolto finora. 

Il sindaco di Cori De Lillis e il presidente Medici hanno ribadito la necessità di tornare alle previsioni del Piano provinciale del 2018 che prevede un impianto nell’area nord e uno nell’area sud. 

“Dobbiamo fare presto – ha sottolineato Terra – e rispondere alla Regione visto che ci sono ipotesi di ampliamento in campo. I due impianti più importanti del Lazio sono ad Aprilia, dobbiamo decidere per evitare che i privati avviino nuove situazioni”.

“Dobbiamo essere noi a decidere – ha aggiunto Domenico Guidi – senza farci esautorare da altri organi nelle decisioni e mettere in campo un’azione forte”. 

“Troviamo una soluzione per la tutela del territorio – ha aggiunto Damiano Coletta – e mettiamo a verbale che Montello e La Gogna non vengano presi in considerazione”.

“La gestione dei rifiuti – ha concluso Carlo Medici – deve essere pubblica, per la semplice considerazione che vede la gestione del ciclo dei rifiuti area di interesse pubblico motivo per il quale tempo abbiamo avviato questo processo che non si è fermato dal punto di vista della operatività e che attende il varo di una legge regionale che consenta ai comuni di costituirsi in ATO. Un ente quest’ultimo che avrà il compito di trattare l’intero ciclo dei rifiuti a partire dagli impianti fino alla raccolta e che non avrà il solo scopo di individuare un sito per lo stoccaggio del secco residuo ma curare, come già avviene in tanti ambiti conosciuti in Italia che prima di noi hanno percorso questa strada preservando il territorio ed abbattendo notevolmente i costi complessivi di gestione. L’infittirsi degli incontri ci consentirà di rispondere alla nota dell’assessore Valeriani con nostre proposte”.

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