DISCARICA DI LAZZARIA, 5STELLE: ERRORE O SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE?

L'incontro tra i consiglieri 5 stelle
L'incontro tra i consiglieri 5 stelle in cui hanno stilato il documento di contrarietà alla discarica di Lazzaria

Nella fase calda dell’approvazione del piano regionale dei rifiuti, cittadini, partiti e movimenti politici fanno sentire la loro voce riguardo alla partita delle discariche in provincia e nell’Ato.
Ieri, tramite un comunicato congiunto, è stata la volta dei consiglieri 5stelle di Cisterna, Nettuno, Anzio, Velletri che hanno dichiarato la loro contrarietà alla discarica di Lazzaria a Velletri, un progetto di cui si è palesata di nuovo l’esistenza (era già stato bloccato nel 2015, dopo una serie al Tar del Lazio) nei primi giorni di ottobre tramite una richiesta presentata dalla Ecoparco srl alla Regione Lazio.

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L’area dove sorgerebbe la discarica di Lazzaria (fonte: Corrieredellacittà.it)

Da progetto la discarica toccherebbe la Strada Provinciale Campoleone-Cisterna di Latina e consterebbe di un abbancamento di 1.200.000 metri cubi di immondizia, inficiando la falda millenaria di acqua dolce che dà da bere alle città di Aprilia, Ardea, Anzio, Nettuno, Latina nord e Cisterna

Una discarica sulla nostra falda acquifera: per contrastarla, dalla parole si passi ai fatti! – così iniziano la loro nota i consiglieri pentastellati – È notizia recente l’avvio delle procedure per la creazione di una discarica nell’ex cava in località Lazzaria, proprio sopra il bacino idrico di acqua potabile che noi cittadini di Nettuno, Anzio e Aprilia, beviamo ed utilizziamo nelle nostre case.

I consiglieri Marco Capuzzo, Elio Saracino, Rita Pollastrini, Mariateresa Russo, Alessio Guain, Mauro Rizzo, Luigi Carandente e Paolo Trenta proseguono spiegando i passaggi che hanno portato al concepimento della discarica, incluso il niet amministrativo del 2015.

“Il progetto dell’impianto era stato già presentato dalla Società nel 2014 prevedeva la realizzazione di diversi impianti tra i quali una discarica a servizio del polo impiantistico realizzata all’interno del volume di cava disponibile già esistente, per una volumetria totale di circa 2.000.000 metri cubi.

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Nel 2014, il gruppo di attivisti dei Grillini apriliani invitavano tutti i cittadini a partecipare a una manifestazione per difendere il territorio, spiegando i danni che avrebbe potuto causare la discarica di Lazzaria (Velletri) al confine con Aprilia e la frazione di Carano (foto: sferamagazine)

Tale progetto ebbe valutazione negativa, venendo quindi respinto nel 2015, ma a seguito di tale valutazione la società stessa presentò ricorso al TAR. Il Tribunale nel 2018 ha rigettato il ricorso e tra le motivazioni annoverate nella sentenza si legge che “ad oggi, non risultano delimitate le aree di salvaguardia dei campi pozzi di Carano e di Giannottola, che forniscono acqua potabile ai comuni di Aprilia, Anzio e Nettuno e non è possibile escludere una possibile interferenza tra il progetto proposto e la risorsa idropotabile”.

L’impianto metterebbe quindi in serio rischio la falda acquifera sottostante, un bacino che, lo ricordiamo, fornisce acqua potabile ai cittadini di Anzio, Nettuno e Aprilia.

Oggi la stessa società ci riprova, ma sorgono già solo a livello burocratico dubbi importanti: sembrerebbe infatti che la Società abbia presentato la domanda senza richiedere autorizzazione al proprietario del luogo ed a tal proposito la Regione Lazio sembrerebbe sia stata diffidata dagli avvocati della proprietà del terreno.

Una “svista” tanto clamorosa quanto inspiegabile è l’azione di riproporre praticamente lo stesso progetto del 2014 nello stesso luogo che presenta esattamente le stesse criticità e già bocciato nel 2015.

Ma proprio questo è il punto: si tratta di un mero errore materiale oppure è un’azione che serve a distrarre da qualcos’altro, viste le altre richieste di autorizzazione che gravitano sul nostro territorio?

Come Movimento 5 Stelle siamo e saremo sempre in prima linea per difendere il nostro prezioso e delicato ecosistema ed ecco perché abbiamo sollecitato l’amministrazione tramite i corretti canali istituzionali ad attivarsi nelle giuste ed opportune sedi.

Inoltre, grazie al nostro coordinamento inter-territoriale con gli altri portavoce, attivisti e tecnici dei Comuni di Anzio, Velletri e Cisterna di Latina, abbiamo presentato una mozione per la quale i Comuni devono partecipare e cominciare sin da subito a lavorare a tutte le osservazioni necessarie per bloccare l’ennesimo impianto che porrebbe a rischio la salute nostra e del nostro ambiente”.

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