DIRTY GLASS: INDAGINI CONCLUSE DALLA DDA PER ALTRI 20 COINVOLTI

Luciano Iannotta
Luciano Iannotta

Dirty Glass: la DDA di Roma ha inviato ulteriori 20 avvisi di conclusione indagine ad altrettanti indagati dell’inchiesta che ha terremotato il giro dell’imprenditore di Sonnino Luciano Iannotta

Nell’ordine, i sostituti procuratori della Procura di Roma e Latina (con competenze sulla provincia di Latina nell’ambito del pool antimafia) Corrado Fasanelli, Luigia Spienelli e Claudio De Lazzaro hanno notificato venti avvisi di garanzia a soggetti già coinvolti nel procedimento iniziale. Si tratta di Luciano Iannotta, il figlio Thomas Iannotta, l’imprenditore Luigi De Gregoris, il Sostituto Commissario di Polizia presso il Commissariato di ‘I’erracina, Ivano Stefano Altobelli. Tutti e quattro originari di Sonnino e accusati, ciascuno col suo ruolo nella vicenda, di aver compiuto una falsa denuncia di estorsione con l’ausilio di una scheda Sms taroccata. A rientrare, in questo episodio, anche Giuseppe Giuliano Cavallo originario di Villa di Briano (Caserta) e a cui pure è stato recapitato l’avviso di garanzia.

E ancora, la conclusione indagine è arrivata nei confronti di fisioterapista/faccendiere Natan Altomare di Latina, Michele Tecchia di Ottaviano (Napoli), Pasquale Pirolo di Curti (Caserta) l’uomo dai tanti contatti con la camorra casalese, Gaetano Del Vecchio di San Cipriano d’Aversa (Caserta). A vedere concluse le indagini a loro carico anche il colonnello dell’Arma Alessandro Sessa, noto per essere stato coinvolto nel caso Consip, il finanziere di Priverno Luigi Di Girolamo, l’impiegato della Corte dei Conti Fabio Zambelli, Ermelinda Taiani, Adriano Franzese, Andrea Caputo, l’imprenditore Franco Pagliaroli, Daniele Ruggiero, Elena Del Genio, il noto imprenditore latinense Franco Cifra e la società Italy Glass spa (da cui si origina il nome l’intera indagine della DDA).

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Gli episodi che coinvolgono a vario titolo i predetti sono riferibili, oltre che a quello della falsa estorsione, a reati fallimentari in riferimento alla Pagliaroli Vetri srl, agli episodi intorno alla Taiani Group srl, ai reati tributari con la Pì&Dì srl, alla mazzetta da 25mila euro promessa a un funzionario dell’Agenzia delle entrate per evitare un pignoramento nei confronti di Iannotta, autoriciclaggio di denaro, alla tangente da 50mila euro promessa a Zambelli nell’ambito dell’affare dove poi venne truffato a sua volta Iannotta. E ancora: detenzione di armi, accessi abusivi alla banca dati interforze compiuti, secondo gli inquirenti, dal finanziere in servizio all’aeroporto di Fiumicino Di Girolamo, alle soffiate relative a un’indagine per droga che coinvolgeva un dipendente di Iannota, ai rapporti col clan Di Silvio da parte di Iannotta stesso e al tentativo di truffa ai danni Invitalia Spa, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa guidata dal Commissario Covid Domenico Arcuri.

È opportuno ricordare che sono già a processo, rinviati con giudizio immediato, Iannotta; i carabinieri Alessandro Sessa e Michele Carfora Lettieri; coloro che sono ritenuti da investigatori della Squadra Mobile di Latina e inquirenti le braccia dell’imprenditore sonninese, Luigi De Gregoris e Natan Altomare; e poi ancora Franco Cifra, i fratelli napoletani Antonio Gennaro Festa, il beneventano Pio Taiani, il figlio dell’imprenditore Thomas Iannotta e Pasquale Pirolo, l’uomo scarcerato dal Riesame (ndr: così come Cifra a cui è stata revocata la misura degli arresti domiciliari) ma ritenuto dagli investigatori come un pezzo da novanta contiguo alla camorra.. La prima udienza è fissata per il prossimo 9 febbraio.

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L’inchiesta Dirty Glass, che comunque sta andando avanti per esplorare altri intrecci originatisi dai primi accertamenti, come noto, ha abbracciato svariati reati: violazioni della legge fallimentare, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico, rivelazioni di segreto d’ufficio, favoreggiamento reale, turbativa d’asta, sequestro di persona e detenzione e porto d’armi da fuoco.

Ora, gli avvisi di garanzia per tutti quei reati non contestati nel primo filone.

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