DIRTY GLASS: GIUDIZIO IMMEDIATO PER I PRINCIPALI INDAGATI

Luciano Iannotta
Luciano Iannotta

Giudizio immediato per le persone colpite dagli arresti derivanti dall’inchiesta Dirty Glass, l’indagine che ha rivelato il sistema affaristico dell’imprenditore sonninese Luciano Iannotta

I pubblici ministeri Claudio De Lazzaro, Luigia Spinelli e Barbara Zuin (DDA di Roma), dopo aver chiuso le indagini, passate pressoché indenni davanti al Tribunale del Riesame a cui molti degli indagati hanno fatto ricorso, hanno deciso il giudizio immediato per coloro che sono stati sottoposto ad una misura restrittiva.

Il processo inizierà il 9 febbraio e riguarderà l’ex presidente di Confartigianato Iannotta; i carabinieri Alessandro Sessa e Michele Carfora Lettieri; coloro che sono ritenuti da investigatori della Squadra Mobile di Latina e inquirenti le braccia dell’imprenditore sonninese, Luigi De Gregoris e Natan Altomare; e poi ancora Franco Cifra, i fratelli napoletani Antonio e Gennaro Festa, il beneventano Pio Taiani e il figlio dell’imprenditore Thomas Iannotta. A finire sotto processo col giudizio immediato (un procedimento speciale che porta ad anticipare il dibattimento senza finalità premiali per l’imputato) ci sarà anche Pasquale Pirolo, l’uomo scarcerato dal Riesame (ndr: così come Cifra a cui è stata revocata la misura degli arresti domiciliari) ma ritenuto dagli investigatori come un pezzo da novanta contiguo alla camorra.

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L’inchiesta che ha messo nel mirino un sistema di riciclaggio, mazzette, reati tributari e fiscali, più rapporti con criminalità organizzata e Forze dell’Ordine (compresi i Servizi Segreti), ha portato la magistratura a contestare, a vario titolo, una serie rilevante di reati: violazioni della legge fallimentare, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico, rivelazioni di segreto d’ufficio, favoreggiamento reale, turbativa d’asta, sequestro di persona e detenzione e porto d’armi da fuoco

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