FORMIA, BENE CONFISCATO A BARDELLINO DESTINATO A FINI SOCIALI: AFFIDATI I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE

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Formia: il Comune affida i lavori di manutenzione e ristrutturazione di un appartamento confiscato a Ernesto Bardellino

È il sindaco Paola Villa a darne conto in un post sulla sua bacheca Facebook.

ABITARE LA VITA in un bene confiscato…Il progetto si chiama “Abitare la vita” ed è tutto un programma già il nome. Sta di fatto che in questi giorni il Comune di Formia, con la determina n.2059, ha affidato i lavori di manutenzione e ristrutturazione straordinaria di uno degli appartamenti di Bardellino Ernesto, confiscato nel 2008. L’appartamento in questione fa parte di un complesso immobiliare sito in Via Giorgio La Pira, dove sono presenti altri 3 appartamenti sempre confiscati e sempre di proprietà dei Bardellino, mai utilizzati perché completamente distrutti prima che passassero dal sequestro alla confisca definitiva.

“In realtà l’intera proprietà immobiliare dei Bardellino fu oggetto di sequestro durante l’Operazione “Bonifica” eseguita dai carabinieri nel gennaio 2005. Allora i ROS provvederono ad una approfondita opera di ricostruzione dei beni di Ernesto Bardellino, fratello di Antonio Bardellino che, insieme a Mario Iovine, era considerato membro di spicco della “Nuova Famiglia” ed affiliato al cartello criminale dei Casalesi”.

“In questi quattro appartamenti “la vita” dopo la confisca purtroppo non è stata possibile portarcela, un po’ perché completamente distrutti, un po’ perché troppo vicini, praticamente attigui all’appartamento rimasto non confiscato dove oggi vi risiede Bardellino con la moglie. Quindi attraverso un bando Regionale del 2019 si è riusciti ad ottenere, nel marzo 2020 di quest’anno, poco più di 62mila euro, contributi necessari e sufficienti per ristrutturare uno degli appartamenti”.

La ristrutturazione che inizierà nei prossimi giorni consentirà all’inizio del nuovo anno, l’utilizzo di questo immobile dove sarà possibile, come dice il bando, fare progetti interessanti volti ai diversamente abili oppure far trovare ubicazione a studi medico-sanitari sempre rivolti a persone con difficoltà psico-fisiche…E quindi riuscire finalmente a portarci la vita…”.

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