DIRTY GLASS : AI RAGGI X SOCIETÀ E OPERAZIONI DI IANNOTTA&CO. ECCO GLI ALTRI INDAGATI

Luciano Iannotta
Luciano Iannotta

Dirty Glass: la nuova operazione di Polizia scattata da ieri ha visto l’iscrizione nel registro degli indagati di altre tre persone

Sono, come già anticipato, il commercialista di Cisterna Sergio Gasbarra, il contabile di Latina Michele Nappi e l’altro contabile di Priverno Guido Rachella i tre uomini che risultano essere stati indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma nell’ambito del nuovo supplemento d’indagine “Dirty Glass”, un’inchiesta che, come noto, ha già portato a numerosi arresti e scoperchiato il sistema di società e rapporti dell’imprenditore di Sonnino Luciano Iannotta, anche con la criminalità organizzata, le forze dell’ordine e i servizi segreti.

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Secondo filone, in cui sono coinvolti naturalmente anche Iannotta e il suo braccio destro Luigi De Gregoris, che nasce sostanzialmente da un’informativa redatta ad ottobre dalla Squadra Mobile di Latina e dal rapporto stilato dall’amministratore giudiziario Francesca Sebastiani delle società sequestrate all’ex Presidente di Confartigianato: il tecnico ha messo in luce aspetti afferenti la Italy Glass quale l’emissione di un rilevante numero di fatture false per operazioni inesistenti con la complicità delle società del gruppo Akros Holding, amministrata da Luigi De Gregoris, e di altre società riconducibili a Iannotta.

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Un peso, inoltre, lo hanno avuto le dichiarazioni rilasciate nei due interrogatori resi ai pm dall’altro indagato, ed ex braccio destro di Iannotta: il faccendiere Natan Altomare, arrestato nell’operazione “Dirty Glass”, a cui sono stati concessi i domiciliari su richiesta della stessa Procura di Roma.

Secondo gli inquirenti, al centro delle operazioni di Iannotta c’è la Italy Glasse, la società che avrebbe emesso fatture per lavare il denaro ottenuto dalle aziende satelliti del gruppo Akros. Queste tutte le società coinvolte ieri, in tutta Italia, dai nuovi sequestri autorizzati dalla DDA di materiale contabile e altra documentazione come libri, verbali del collegio sindacale, fatture, registri Iva ecc.: Commercio e Servizi srl, Akros Medical Center srl, Amazzoni Group, Esse Investments srl, Infrastrutture Italiane spa, Italy Transport srl, Italy Glass Spa Corporate Division, LRI srl, Pegaso srl, Taiani Group srl, Tralog srl e, naturalmente, Italy Glass Spa.

Altomare avrebbe fatto importanti rivelazioni, anche sul lato dei rapporti di Iannotta con i servizi segreti che avrebbero avuto un legame così stretto con l’imprenditore sonninese tanto da concedergli un uomo che sorvegliava le sue società. Informazioni che ovviamente vanno verificate, così come quelle che parlano di altri appartenenti alle forze dell’ordine collegati a Iannotta. Ad ora, gli investigatori sono orientati ad indagare sull’unione tra Iannotta, De Gregoris, Michele Tecchia (considerato il mediatore tra Iannotta e i fratelli napoletano Festa presentati a Iannotta da Pirolo), Pio Taiani (questi ultimi quattro già indagati nel primo filone), Rachella e Nappi per compiere reati di false comunicazioni sociali, emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti, con relativa dichiarazione fraudolenta, trasferimento fraudolento di beni, riciclaggio e autoriciclaggio, utilizzando le società del gruppo Akros.

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250 gli uomini della Squadra Mobile, della Divisione Anticrimine, della Polizia Postale coordinati dallo SCO che, da ieri, hanno eseguito circa 40 perquisizioni e sequestri a Latina, Frosinone, Rieti, Napoli, Milano, Bologna, Piacenza, Grosseto, Cosenza e Lecce. Dodici in tutto le società controllate dalla Polizia. Gli investigatori si sono concentrati soprattutto a Sonnino dove hanno passato al setaccio documentazione che proverebbe episodi di autoriciclaggio e gli affari dell’imprenditore in riferimento al porto di Sperlonga.

Al centro delle nuove indagini, inoltre, i rapporti di Iannotta con il clan Di Silvio e un pezzo da novanta come Pasquale Pirolo ritenuto contiguo, da anni, con vari esponenti della camorra: il sospetto degli investigatori è sul riciclaggio e sul reinvestimento di capitali tramite le società del gruppo Akros, il cui amministratore era De Gregoris.

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Non può passare inosservato, il nome del nuovo indagato, insieme a Nappi e Rachella, ossia il commercialista di Cisterna Sergio Gasbarra, imputato per il crac milionario della Midal e coinvolto, oggi in “Dirty Glass”, come depositario di scritture contabili di alcune aziende a cui la Squadra Mobile ha sequestrato una quantità considerevole di materiale.

Un professionista, Gasbarra, che ebbe molti incarichi dalla sezione fallimentare del Tribunale di Latina e ha avuto ruoli nei collegi sindacali di numerose società coinvolte in inchieste ed episodi di bancarotta, fallimenti e persino riciclaggio. Operazioni che hanno coinvolto non solo la Midal per cui è sotto processo e fu arrestato, ma anche i Cantieri Navali Rizzardi (di cui è stato componente del collegio sindacale), Italcraft, Permaflex di Alberto Veneruso (di cui fu coadiutore contabile nel concordato) ed Etr società riferibile all’imprenditore Fabrizio Perozzi destinatario di una maxi confisca da 150 milioni di euro.

Un filo di bancarotte, crac da milioni di euro e operazioni sospette che sarebbero al centro di un’altra inchiesta imponente che vuole fare luce e capire se dietro a questi episodi che hanno coinvolto non solo Iannotta, ma altri personaggi pontini, ci sia una continuità.

Un professionista, Gasbarra, capace di mantenere rapporti lavorativi, fin dagli anni ottanta, con la sezione fallimentare e quella delle esecuzioni immobiliari del Tribunale di Latina. Da più parti, vengono ricordati gli incontri conviviali organizzati nella sua villa nei pressi di Cisterna di Latina, dove al centro si colloca una pista di atterraggio per elicotteri.
Un’epoca di cui molti, tra commercialisti e avvocati, rammentano di come alcuni incarichi venissero assegnati sempre agli stessi professionisti per comprovata esperienza, escludendo di fatto i nuovi. Nulla di penalmente rilevante, ben prima degli scandali finiti nell’inchiesta che ha terremotato un’altra epoca, sempre nella sezione fallimentare del Tribunale di Latina, quella in cui a farla da padrone era l’ex giudice Antonio Lollo.

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