Delitto D’Arienzo: si è tenuta un’altra udienza del processo che vede sul banco degli imputati il 32enne di Bella Farnia Andrea Tarozzi
Dinanzi al giudice monocratico Elena Nadile, si è svolta la seconda udienza sull’omicidio di Erik D’Arienzo, il giovane di 28 anni aggredito a fine agosto 2020 e morto dopo pochi giorni all’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Unico imputato è il 32enne di Sabaudia Andrea Tarozzi accusato di favoreggiamento e simulazione di reato.
Tarozzi, secondo i sostituti procuratori Claudio De Lazzaro e Martina Taglione, una volta interrogato dai Carabinieri che indagavano sull’omicidio, avrebbe riportato ai militari il falso e cioè che Erik D’Arienzo si trovava in condizioni gravi su un lato della Strada Statale Pontina poiché poco precedentemente investito da un’auto.
Una circostanza che, secondo gli inquirenti, cozza con quanto avvenuto e dimostrato dalle perizie tecniche: per le ferite riportate, infatti, D’Arienzo era stato prima aggredito per poi ritrovarsi sullo scooter in direzione Sabaudia guidato da Fabrizio Moretto detto Pipistrello, l’uomo che il 21 dicembre 2020, a tre mesi dal delitto, è stato freddato a Sabaudia. Per quest’episodio, è in corso un’indagine separata ma comunque connessa alla morte di Erik D’Arienzo.
Il 30 agosto 2020, Erik D’Arienzo fu soccorso sul ciglio della strada Pontina all’altezza del chilometro 83 nel territorio del Comune di Sabaudia all’altezza della rotatoria della Migliara 47. Non troppo lontano da casa sua a Borgo San Donato.
Tarozzi rientra nell’episodio cruento e sicuramente misterioso perché quella notte, quando il giovane Erik – figlio di Ermanno D’Arienzo detto Topolino, uomo noto negli ambienti criminali pontini – ormai era ferito e agonizzava in mezzo alla strada, si trovava a casa del fratello di Pipistrello.
Sarebbe stato lui, Tarozzi, a telefonare dal cellulare di Fabrizio Moretto per avvertire i soccorsi e dire che Erik era ferito. Una versione che il 32enne ribadì anche al giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota che ha firmato l’ordinanza che lo ha sottoposto agli arresti domiciliari, su richiesta dei sostituti De Lazzaro e Taglione. Ad oggi, invece, Tarozzi, difeso dall’avvocato del Foro di Latina Antonio Orlacchio, non è più ristretto ai domiciliaria ma gli sono stati concessi gli obblighi di firma.
Tarozzi ha detto che, per lui, Erik fu vittima di un incidente e che il 28enne di Borgo San Donato è stato investito. Secondo gli investigatori un tentativo di depistare le indagini, nonostante il 32enne abbia sempre sostenuto di aver riferito la versione di Fabrizio Moretto.
Nell’udienza odierna, avrebbero dovuto essere ascoltati alcuni degli investigatori che hanno condotto le indagini, chiamati a testimoniare dall’accusa (in tutto sono 14 i testimoni, ascoltati finora in sei), ma l’udienza è stata rinviata.
Il processo è stato aggiornato al 24 gennaio 2022.