Ora la condanna erariale di Raniero De Filippis per gli sprechi inerenti all’autostrada a pedaggio Roma-Latina è definitiva
L’ex dirigente regionale “Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative” della Regione Lazio, candidato sindaco del Partito Democratico alle prossime amministrative a Fondi, Raniero De Filippis, si è visto respingere, come riportato da Il Caffè, il ricorso, dichiarato inammissibile, che aveva presentato alla Corte di Cassazione per la condanna da 430mila euro decisa dalla Corte dei Conti del Lazio.
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Un danno erariale che si ascrive alla complicata vicenda della società pubblico privata Arcea che ha visto lo spreco di 20 milioni di soldi pubblicli in ordine alla progettazione della autostrada a pedaggio Roma-Latina, l’opera che da decenni viene servita come un pacco regalo nelle dichiarazioni dei politici locali ma che, in realtà, è ormai divenuta obsoleta, ancorché una sentenza del Consiglio di Stato, risalente al settembre 2018, ne ha bocciato pure il piano economico-finanziario che favoriva evidentemente il privato a discapito delle casse pubbliche.
Arcea che avrebbe dovuto costruire e gestire per 30 anni il Corridoio Tirrenico Meridionale (Storace), poi modificato nell’autostrada Roma-Latina e nella bretella autostradale Cisterna–Valmontone (Marrazzo), nacque, come detto, nel 2002, controllata al 51% dalla Regione Lazio, e al 49% da una cordata di imprese private formata dalla società “Autostrade” del gruppo Benetton, dalla Monte dei Paschi Merchant Bank e dal Consorzio 2050: quest’ultima società aveva come principali azionisti la SO.CO.STRA.MO. Srl di Erasmo Cinque (coinvolto insieme all’ex ministro Matteoli e altri nell’affaire Mose), il Consorzio Coop. Costruttori della Lega delle Cooperative, la società di ingegneria Spea (Gruppo Autostrade) e la Ingegneri Associati. La relazione del 2015, redatta dall’allora Procuratore generale della Corte dei Conti Raffaele De Dominicis, rilevava come la Regione aveva sostanzialmente affidato ai soci di minoranza di ARCEA tutte le attività di pianificazione, progettazione, esecuzione e gestione delle due arterie autostradali interessate.
I responsabili del danno milionario di Arcea furono salvati dalla prescrizione del reato e non hanno dovuto restituire neanche un euro per “aver agito con estrema leggerezza e noncuranza dell’interesse pubblico”. Tutti: dall’ex governatore del Lazio Francesco Storace all’highlander delle acque Raimondo Besson fino a uno dei grand commis del calcio italiano Andrea Abodi. Tutti tranne uno: l’attuale candidato per il centro-sinistra a Fondi, Raniero De Filippis, condannato, e non prescritto a differenza degli altri, a rifondere l’Ente per 600mila Euro, scontati a 430mila. Ora, dopo il ricorso inammissibile in Cassazione, il contender di Maschietto a Fondi sarà costretto a pagare.