DAL 2019 LA TELEMEDICINA NELLA PIANURA PONTINA

/
Advice, la nuova piattaforma telematica che metterà in connessione 47 strutture sanitarie laziali

LA SANITÀ DIGITALE NEL GREMBO DI ZINGARETTI

Ieri il Presidente della Regione e Commissario ad Acta alla Sanità Nicola Zingaretti ha presentato assieme all’assessore alla Sanità Alessio D’Amato la piattaforma di telemedicina “Advice”, il sistema che terrà collegati i Pronto Soccorso della Regione. La sanità digitale, attiva dal 2019, metterà in connessione 47 presidi laziali coinvolgendo la rete dell’emergenza adulti e pediatrica, del trauma, dell’ ictus, della cardiologia, della cardiochirurgia, delle malattie infettive nonché la rete perinatale. Il teleconsulto consentirà lo scambio immediato di immagini e informazioni tra medici del Pronto Soccorso e specialisti di diverse discipline che operino rispettivamente in strutture lontane tra loro. Dalla possibilità di diagnosi a distanza ne deriverà una drastica riduzione dei trasporti intraospedalieri inappropriati, da cui una conseguente decrescita della spesa non solo per Ares 118, ma anche in capo alle stesse strutture d’accettazione.

Il governatore della Regione ostenta soddisfazione nel presentare Advice

L’ASL DI LATINA HA RACCOLTO LA SFIDA

Il Direttore generale dell’ASL pontina Giorgio Casati e il suo Direttore sanitario Giuseppe Visconti non sono stati colti impreparati. Già il 20 novembre in seno al Comitato ristretto dei sindaci Visconti aveva presentato una nuova Proposta di rimodulazione dei sette Punti di Primo Intervento che includeva all’undicesimo punto il potenziamento della telemedicina e del teleconsulto. Il 30 novembre al termine del corteo contro la chiusura dei PPI i due dirigenti non si sono limitati a ricevere i rappresentanti istituzionali dei Comuni. Alcuni esponenti dei Comitati di Cori, Sezze, Cisterna e Sabaudia sono stati accolti presso lo studio del manager di Broni per esporre le proprie istanze. Casati in riferimento alla telemedicina ha subito chiarito come il vecchio “Progetto Isole”, comprendente il DEA del Goretti, il DEA del Dono Svizzero, Ponza e Ventotene sarebbe stato allargato dal 2019 ad Aprilia, per ovvie ragioni demografiche, Cori e Minturno. Due comuni sede di PPI quindi, uno del nordpontino e uno del sudpontino. La posizione geografica periferica dei due comuni può avere indotto la Direzione generale di comune intesa con il distretto 1 e con il distretto 5 a scegliere a rispettivamente quella città dei Lepini su tutte e la cittadina sul Garigliano. Sorride il sindaco di Cori Mauro Primio De Lillis, che venerdì scorso al termine del confronto mostrava uno sguardo più disteso rispetto alla conferenza stampa di due giorni prima. Il percorso del Comitato civico corese, la cui presenza durante la manifestazione era in termini numerici nettamente superiore a quella degli altri Comitati, si fa meno in salita. La vittoria va condivisa con Gerardo Stefanelli, che dall’alto dei quasi 22mila accessi annui del PPI minturnese, presentava dati tali da rendere l’assegnazione inevitabile.

Il vecchio “Progetto Isole” verrà allargato a nuovi comuni pontini nell’ambito della sanità digitale regionale

L’ORARIO DEI PPI DA H24 ALLE SOLE 12 ORE DIURNE

La formazione del personale medico, secondo quanto suggerito dall’Ordine dei Medici agli inizi di novembre, disporrà di tutte le risorse finanziarie necessarie. Dal secondo assunto della nuova Proposta scaturirà un piano di attuazione specifico. L’attenzione di Casati relativamente all’accordo di integrazione funzionale tra Rete dei sette territori, ex sede di PPI  (rappresentata dall’ASL), e Rete dell’emergenza (ARES 118) sarà alta. Se il personale medico, in vista di futura stabilizzazione, e quello infermieristico rimarranno invariati, come del resto le attività diurne, purtroppo l’orario di servizio scenderà dall’h24 alle sole dodici ore diurne. Nonostante al terzo assunto della nuova Proposta fosse riportato invarianza di personale, Casati ha tenuto precisare che dal 1° gennaio 2020 di notte i PPI , ridenominati Ambulatori di Cure Primarie Specializzate, rimarranno molto probabilmente chiusi. I fondi per mantenerli operativi h24 ci sarebbero, ma Casati preferisce riversare metà delle risorse impiegate nell’emergenza fino al 31 dicembre 2019 su servizi rivolti alla cura dei pazienti cronici. Il massimo Dirigente argomenta che solo il 20% degli accessi agli attuali PPI è compreso tra le ore 20.00 e le ore 8.00.  Il potenziamento dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (diabete, broncopneumopatia ostruttiva ecc.) su tutto il territorio della Provincia è un vecchio “pallino” del Direttore generale. La sua carriera è stata sempre caratterizzata da una forte attenzione verso la prevenzione e il creare le condizioni affinché i pazienti cronici non divengano acuti/emergenziali. Relativamente all’apertura notturna il Dirigente “sbatte la porta in faccia” ai Comitati, che hanno fatto di questo punto in particolare il proprio “cavallo di battaglia”. Massimo Silvi del Comitato di Cori promette battaglia proprio sulla continuità del servizio d’emergenza. Casati preannuncia poi che l’accordo coi rappresentanti dei medici di medicina generale (MSPA) verrà stipulato entro la fine dell’anno. Questo permetterà di poter contare su personale medico disponibile a dare attuazione alla gran parte delle disposizioni contenute nella Proposta di rimodulazione. Si va dal potenziamento delle attività delle Continuità assistenziali (ex guardia medica) alle Unità di Cure Primarie fino all’attivazione di nuovi PDTA (Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali).

Massimo Silvi, leader storico del Comitato civico di Cori, giura battaglia sull’apertura notturna.

NOTIZIE DA APRILIA, SEZZE E PRIVERNO

Aprilia inaugurerà tra la fine di quest’anno e gennaio del 2019 la seconda Casa della Salute della Provincia, oltre ad esser ricompresa nella piattaforma di sanità digitale Advice. Sezze,purtroppo, per l’attivazione dell’unità di radiologia necessita di lavori di ristrutturazione dei locali per 2 mln di euro. L’ASL di Latina non dispone di una cifra del genere, ma Casati ha già pensato di ovviare al problema mettendo un dispositivo mobile a disposizione, meno pesante dell’ecografo classico, in modo da far sì che la Casa della Salute già dagli inizi dell’anno prossimo attivi il servizio di diagnostica scheletrica.

L’edificio dell’ex Ospedale Regina Elena di Priverno è stato appena riscattato dall’ASL di Latina

Nel 2001 il Governatore della Regione Francesco Storace, tramite l’operazione finanziaria sale and lease back (tramite la quale una parte cede un immobile in proprietà a una società finanziaria da cui ottiene poi il godimento dello stesso in leasing e la possibilità di riscattare il bene in futuro)aveva venduto a privati l’edificio dell’Ospedale Regina Elena di Priverno, per riprenderlo in seconda battuta in locazione. Il 23 novembre con Deliberazione n.1003 l’ASL ha riacquistato lo storico Ospedale. L’edificio, ha assicurato Casati al sindaco di Priverno Anna Maria Bilancia, sarà destinato alla Residenza Sanitaria Assistenziale. L’RSA è una struttura non ospedaliera atta ad ospitare pazienti non autosufficienti che necessitano di cure giornaliere da parte di più specialisti, e quindi di un’assistenza sanitaria complessa. Pazienti per cui l’assistenza domiciliare non sarebbe sufficiente. L’RSA si distingue dalle Case di Cura che invece ospitano pazienti anche parzialmente autosufficienti.

L’agenda della Direzione generale dell’Azienda Sanitaria si prospetta per il 2019 fitta di gravosi impegni, ma Casati ostenta tranquillità mostrando la bussola con la lancetta inclinata in una netta direzione.

Articolo precedente

PENNACCHI CI RICASCA: RENATO PUGLIESE E IL CLAN CIARELLI VITTIME DI RAZZISMO

Articolo successivo

ZINGARETTI: GRAZIE A MAGISTRATURA E FORZE ORDINE PER IL LORO OPERATO, MA CRITICO CONTRO MANOVRA E SALVINI

Ultime da Attualità