DA DOMANI SI TORNA ALLA “NORMALITÀ”: AMICI, NEGOZI E ADDIO ALL’AUTOCERTIFICAZIONE, MA NO AGLI ASSEMBRAMENTI E OBBLIGO DI MASCHERINE

/
riaperture

Da domani scatta la Fase 2 con il Decreto Riaperture e l’apposita ordinanza di Regione Lazio pubblicata ieri che hanno stabilito cosa si può fare (molto) e cosa no. Sostanzialmente il divieto maggiore rimane quello degli assembramenti (che, dal 4 maggio nelle città difficilmente è stato rispettato: vedi alla voce parchi e mare); si potranno di nuovo incontrare gli amici, con le necessarie cautele (mascherine e distanziamento), e muoversi liberamente nella Regione in cui si risiede senza bisogno dell’autocertificazione che va in soffitta. È chiaro che, per la tenuta della curva epidemiologica che il Governo prevede possa risalire, molto è demandato alla responsabilità di ciascuno dei cittadini

Spostamenti liberi all’interno della regione di residenza, riapertura di bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti, incontri tra amici: il governo ha approvato il nuovo dpcm, ossia il decreto del presidente del Consiglio che stabilisce le linee guida su cosa si può fare e cosa no da lunedì 18 maggio 2020. Cadono molti vincoli, resta però l’obbligo di indossare le mascherine, mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro e non formare assembramenti.

Si apre anche alla possibilità di spostamenti tra regioni diverse e spostamenti da e per l’estero a partire dal 3 giugno. Su questo sarà un successivo provvedimento a stabilire le regole.

Con il nuovo decreto cadono i vincoli sugli spostamenti all’interno della regione. Ciò significa che anche gli incontri tra persone torneranno a essere liberi e dunque da lunedì 18 maggio si potranno vedere gli amici e non più solo i congiunti.

Resta il divieto di assembramenti. Le nuove regole non fissano un limite al numero di persone che possono incontrarsi, ma si dovrà sempre evitare la concentrazione eccessiva di persone nello stesso posto. Anche durante questi incontri, sia all’aperto che al chiuso, resta l’obbligo di mascherina e di distanza interpersonale.

Una novità importante interesserà i viaggi anche lontano da casa. A partire dal 18 maggio 2020 non saranno più previste limitazioni per gli spostamenti all’interno della regione di residenza, quindi non sarà più necessario compilare l’autocertificazione.

Via libera, dunque, anche ai viaggi verso le seconde case: si potrà andare verso le abitazioni di villeggiatura (di proprietà) a patto di non varcare i confini regionali.

Stop alla mobilità interregionale. Questo è uno dei punti certi. Dal 18 maggio non sarà consentito ancora andare fuori regione, se non per motivi di lavoro, salute e assoluta urgenza, compilando l’autocertificazione.

Una prima apertura in questo senso potrebbe arrivare a partire dal 3 giugno. Il decreto stabilisce infatti che “a decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali”. Ma ciò non significa che ci sarà un via libera incondizionato.

Gli spostamenti tra regioni saranno infatti regolati “secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”. Tradotto: sarà probabilmente possibile spostarsi anche fuori regione, ma le aree più a rischio resteranno isolate.

Allo stesso modo nel decreto si anticipa la possibilità di riaprire le frontiere. Gli stessi principi per la ripresa degli spostamenti tra regioni italiane saranno applicati anche alle decisioni sugli spostamenti da e per l’estero a partire dal 3 giugno 2020. Al momento si parla soprattutto di Unione europea e Area Schengen, di cui fanno parte 22 dei 27 paesi Ue (tranne Irlanda, Cipro, Croazia, Romania e Bulgaria) più Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein.

In particolare, dal 3 giugno gli spostamenti da e per l’estero “potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali”.

Un discorso a parte, per il dopo 18 maggio, riguarda la riapertura delle attività, dai parrucchieri alle palestre, dai bar ai ristoranti. La linea che finora ha prevalso vuole dare alle Regioni l’autonomia di decidere da sole quando ripartire, stabilendo date differenziate a seconda della situazione dei contagi da coronavirus sul territorio: la Regione Lazio ha dato il via libera, negli allegati della sua ordinanza di ieri, a tutto ad esclusione di spogliatoi, piscine, palestre e luoghi di socializzazione (inerenti allo sport).

Sembra certa la riapertura dei negozi il 18 maggio, come quelli di abbigliamento e i centri commerciali. Su bar, ristoranti, alberghi e stabilimenti balneari, per i quali l’Inail ha diffuso le linee guida in settimana, la Regione Lazio ne consente la riapertura con tutta una serie di prescrizioni che saranno oggetto di un prossimo articolo su Latina Tu. Via libera a biblioteche e musei. Sulle spiagge libere, molto è affidato alla responsabilità individuale e degli Enti Locale che dovranno stabilire regole di fruizione e controlli per evitare assembramenti, gruppi e attività ludico-sportive.

Leggi anche:
OMBRELLONI A 5 METRI, BARRIERE DIVISORIE NEI RISTORANTI, SPIAGGE LIBERE A TURNI: ECCO LE REGOLE DI INAIL E ISS

Si può tornare in Chiesa. Già prima del decreto Riaperture, il Governo aveva stretto un accordo con la Cei, la Conferenza episcopale italiana, per la ripartenza delle messe il 18 maggio, davanti al popolo. È stato stilato però un protocollo di sicurezza con le nuove regole, come ad esempio funzioni a numero chiuso, mascherina obbligatoria per i fedeli, sanificazione dei locali.

Articolo precedente

DAL 23 MAGGIO RIPRENDONO LE VISITE AL GIARDINO DI NINFA NEL RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI COVID-19

Articolo successivo

LATINA: FESTA PROIBITA NEL RETRO DI UNA NOTA DISCOTECA, SCATTANO LE MULTE

Ultime da Attualità