DA AL KARAMA ALL’EX ROSSI SUD: LA SETTIMANA MOVIMENTATA DEI NOMADI TRA ACCUSE DI FURTI E DISAGI

Una delle donne del centro Al Karama all'ex Rossi Sud mentre preparara e serve i pasti agli altri nomadi
Una delle donne del centro Al Karama all'ex Rossi Sud mentre prepara e serve i pasti agli altri nomadi

Al Karama: la situazione è bollente all’ex Rossi Sud dove gli abitanti del campo rom devastato dall’incendio sono stati trasferiti

Sono passati otto giorni dall’incendio che ha letteralmente distrutto il campo nomadi di Via Monfalcone tra Borgo Bainsizza e Borgo Montello. Le fiamme hanno iniziato a prendere vigore dalle sterpaglie secche che si trovano nelle vicinanze. Il vento e le baracche costruite con componenti di fortuna, e materiale anche pericoloso, hanno fatto il resto.

Per via dell’incendio, di natura quasi certamente dolosa, che ha causato lo sgombero del campo Al Karama a Borgo Montello, sono 87 le persone evacuate, di cui 28 bambini, per un totale di 18 nuclei familiari. E sabato 2 luglio non sono mancati gesti eroici, come quello di un abitante del centro che ha avvertito i Vigili del Fuoco che c’era un uomo rimasto a dormire in una delle baracche mentre divampava l’inferno di fiamme.

Sul lato istituzionale, è stato attivato il Centro Operativo Comunale (COC) e l’Amministrazione è stata in contatto con la Asl di Latina poiché 5 donne sono in stato di gravidanza, di cui 2 a termine. A queste si aggiungono altre persone bisognose di cure. I pasti sono stati garantiti fino a martedì sera scorso dalla Caritas, successivamente è stata la Dussmann Service a fornire pasti sporzionati, dapprima solo a pranzo e da mercoledì anche a cena. Cibo, per lo più, che nella cultura rom non è di casa, tanto è che le donne del campo hanno iniziato cucinare in settimana la classica zuppa con gli ortaggi presi dai campi adiacenti al centro di Al Karama dove gli uomini, in questi giorni, sono sempre tornati.

Informazioni, quelle predette, che fanno parte della photo opportunity ufficiale. In realtà, all’ex Rossi Sud, dove i nomadi sono stati trasferiti, i problemi sono iniziati sin da subito. C’è da dire, peraltro, che tra di loro ci sono alcune persone ristrette agli arresti domiciliari, il che ha comportato un surplus di lavoro da parte delle Forze dell’Ordine, sul lato dell’identificazione e del controllo. Tuttavia non è stato questo il problema principale.

Alcuni degli uomini hanno comunque continuato a lavorare, recandosi con i propri mezzi a Borgo Bainsizza e Borgo Montello per proseguire nella raccolta di ortaggi e frutta dai rispettivi datori di lavoro. Le donne hanno cucinato pasti caldi e non sono mancati momenti conviviali anche alla presenza di consiglieri comunali come il Dem Leonardo Majocchi e l’esponente storico di mille battaglie a Borgo Bainsizza, Paolo Bortoletto, da sempre vicino agli abitanti di Al Karama.

I nuovi abitanti del campo nomadi dell’ex Rossi Sud, che aspettano una nuova collocazione promessa dal vertice che si è tenuto in Prefettura (alla presenza delle istituzioni coinvolte) entro un paio di settimane, hanno chiesto quantomeno di poter avere il necessario per un minimo di sopravvivenza dignitosa: lettini in primis, come quello di cui è bisognosa una donna che ha appena donato un rene alla figlia di 23 anni.

Momenti di tensione in questi giorni ci sono stati tra alcuni abitanti del campo, Bortoletto e i rappresentanti del Comune di Latina, tra cui il vice-sindaco Francesca Pierleoni e la funzionaria dei Servizi Sociali Stefania Krilic, dal 1 luglio in pensione ma fresca di un contratto gratuito, fino a fine anno, con gli stessi uffici del Comune in cui è stata impiegata da anni.

È proprio venerdì scorso (8 luglio), quando il Comune di Latina veniva terremotato dalla sentenza del Tar che ha fatto decadere Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale, si è toccato l’apice della tensione quando la funzionaria Krilic ha fatto presente che dalla Prefettura erano arrivate segnalazioni riguardo a furti di rame all’ex Rossi Sud. Apriti cielo. A sentirsi toccati sono stati gli ospiti ma soprattutto Bortoletto che hanno respinto al mittente quello che che per loro risulta un’allusione non accettabile.

Sono volate anche parole grosse, dopodiché alcuni dei nomadi, con Bortoletto in testa, si sono recati alla Caserma del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina “Vittoriano Cimarrusti” intenzionati a sporgere denuncia-querela per le accuse di furto. Una denuncia che al momento non è stata presentata, visto che si erano già fatte le otto di sera e il gruppo ha deciso di prendersi qualche ora in più per pensarci, anche alla luce dei saggi consigli di un legale interpellato.

Insomma, la situazione non è delle migliori e lo scontro è aperto. Tutti aspettano la nuova collocazione ma un Sindaco decaduto e una politica che ha altro a cui pensare non costituisce un buon presagio per una risoluzione immediata. A questo punto, è la Prefettura che dovrà farsi carico di risolvere al più presto il rebus del collocamento, anche perché molti dei nomadi già non pernottano più all’ex Rossi Sud. Qualcuno di loro è tornato nel centro disastrato e pieno di amianto di Al Karama e qualcun altro chissà dove in cerca di intimità non garantita dallo stato dell’arte all’ex Rossi Sud.

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