COVO DI ANTONIO BARDELLINO: NUOVO SOPRALLUOGO NEL VILLINO AL VILLAGGIO DEL SOLE

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Inchiesta Bardellino: dopo la Polizia Scientifica, i Carabinieri tornano nella casa di Via dei Pini 7 dove si celava il covo bunker del boss

Di nuovo un controllo nel covo-bunker del boss Antonio Bardellino, fondatore del Clan dei Casalesi, questa volta da parte del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Latina, dei Ros di Roma e della Compagnia di Formia. La presenza dei militari dell’Arma, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e Napoli, è stata necessaria per alcuni approfondimenti riguardo alla struttura del bunker, all’interno del villino al Villaggio del Sole. I Carabinieri hanno svolto un accertamento sul bunker per verificare se vi fossero nel bunker altre intercapedini

Il sopralluogo dei Carabinieri è iniziato da stamani ed è andato avanti fino al pomeriggio inoltrato. A supporto dei Carabinieri, anche il Commissariato di Polizia Gaeta.

Lo scorso 7 settembre, nell’appartamento di Via dei Pini 7, si era presentata, invece, la Polizia ScientificaSquadra Sopralluoghi di Roma per alcuni accertamenti tecnici, per i quali il riserbo è stato assoluto. La Polizia Scientifica capitolina non era da sola: con loro appartenenti alla Dia (Direzione investigativa antimafia) di Napoli, Carabinieri Ros e Nucleo Investigativo, Squadra Mobile di Latina e Commissariato di Gaeta.

Gli investigatori avevano iniziato sin dall’ingresso del villino a compiere i loro accertamenti. Ad accoglierli Antonio Tavano, nipote dell’attuale proprietario dell’immobile, l’81enne italo americano Vito Iacopino. Il nipote dell’uomo ha detto agli investigatori che generalmente adempie alle spese condominiali dell’immobile compreso nel complesso del Villaggio del Sole.

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Insieme agli investigatori, era entrata anche l’avvocato difensore, in sostituzione dell’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, che cura gli interessi di Calisto Bardellino, figlio di Ernesto Bardellino, e Gustavo Bardellino, il 43enne destinatario degli spari datati 15 febbraio 2022 per i quali è nata l’articolata indagine che vede muoversi i più alti organi investigativi tra Roma, Napoli, passando per Latina. Una presenza sicuramente che poneva alcune riflessioni, quella dei legali della famiglia Bardellino: se l’appartamento è di Iacopino, cosa ci facevano anche loro alla presenza degli investigatori? La domanda potrebbe essere per alcuni ovvia e risulterebbe una conferma: Iacopino è un uomo rinconducibile alla famiglia di San Cipriano d’Aversa che ha necessità di essere rappresentata.

Ad essere indagato per favoreggiamento con l’aggravante mafiosa, nell’ambito dei raid di piombo che ha colpito, a Formia, Gustavo Bardellino il tardo pomeriggio del 15 febbraio 2022 (indagati per il tentato omicidio anche Luigi Diana e Giovanni Lubello, leggi link di approfondimento in evidenza sotto), c’è, infatti, anche l’81enne Vito Iacopino, l’uomo che risulta domiciliato a Formia proprio nell’appartamento di Via dei Pini 7, presso il Villaggio del Sole, dove Carabinieri e Polizia hanno trovato, lo scorso 26 luglio nell’ambito della maaxi perquisizione che ha interessato la famiglia Bardellino (sia a Formia che in Campania), il covo-bunker riconducibile al boss Antonio Bardellino, ufficialmente ucciso nel 1988, e per il quale la DDA ipotizza un diverso destino: forse “zio Antonio”, il boss di camorra che ha giurato fedeltà anche alla Cosa Nostra di Totò Riina, non sarebbe mai morto e avrebbe continuato a vivere, recandosi a Formia più volte.

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Peraltro la sua seconda moglie, Rita De Vita, con i figli, è stata avvistata più volte nell’appartamento in questi anni: da ultimo il 30 agosto 2022 quando la donna, immortalata dalla videosorveglianza del complesso, è entrata dentro la villa, nonostante lo stabile risulti ancora di proprietà dell’italo americano Vito Iacopino. La donna risulta essere stata proprietaria dell’appartamento che un tempo fu del manager legato ai Bardellino, Aldo Ferrucci, il gestore della discoteca formiana “Seven up”, esplosa nel 1985 quando il potere bardelliniano cominciava a vacillare. Per inciso guardando la villa di Via dei Pini, campeggia all’orizzonte l’hotel Europa, ossia l’albergo dove per anni soggiornò il manager romano Ferrucci.

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