Indebita percezione del reddito di cittadinanza è il reato di cui dovrà rispondere una coppia di Priverno, marito e moglie, rispettivamente 51enne e 43enne italiani, denunciati in stato di libertà dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina, insieme al personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri.
Ad essere coinvolto Massimiliano Frattarelli, coinvolto nell’operazione anti-droga “Ade” e considerato da Carabinieri del Nucleo Investigativo e Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, come “fedele soldatino” del narcotrafficante Fabio Nalin, arrestato anche lui nella stessa operazione eseguita a maggio scorso.
Volontario della Protezione Civile, Frattarelli, nell’inchiesta già arrivata a conclusione, è accusato di essere il corriere della droga (e anche traghettatore di armi, come quando viene incaricato da Nalin di disfarsi di un fucile e delle munizioni) che trasportava la droga da Latina a Priverno e il “portavoce” del capo Nalin che faceva da tramite, riportando i suoi ordini, con i sodali della congrega dello spaccio: Zuccaro e gli indagati Panici, Fedeli e Emiliano De Santis. È lui, Frattarelli, secondo i Carabinieri, a utilizzare le linee degli autobus per muoversi tra Priverno e Latina, vedersi con Nalin e tornare a Priverno con una borsa e vendere la droga ai pusher “affiliati”.
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Il raggiro per ottenere il reddito di cittadinanza è emerso nell’ambito dell’attività di polizia giudiziaria finalizzata a contrastare efficacemente la fenomenologia. In particolare – spiegano oggi in una nota i Carabinieri – i militari del Nucleo Investigativo, diretti dal Tenente Colonnello Antonio De Lise, dopo aver eseguito l’ordinanza di custodia cautelare per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti a carico dell’uomo odierno indagato (nda: per l’appunto l’operazione “Ade”), hanno eseguito a suo carico e della consorte accurate verifiche volte ad accertare il possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni attraverso l’esame incrociato di dati documentali ed informazioni acquisite, individuando elementi che consentivano, allo stato, di ritenere che la coppia, fornendo dichiarazioni false, aveva nel tempo percepito il sussidio senza che ve ne fossero le condizioni.
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Gli esiti dei controlli sono stati comunicati all’Autorità Giudiziaria e all’INPS per l‘interruzione dell’elargizione del beneficio e il recupero delle somme indebitamente percepite.
“Continueranno i monitoraggi dei Carabinieri – conclude la nota dei militari dell’Arma – finalizzati a contrastare efficacemente gli abusi, registrati nel corso del tempo, da parse di soggetti che non versano nelle condizioni giustificatrici del percepimento del reddito di cittadinanza e che con la loro condotta non solo commettono reato, ma sviliscono la ratio dell’istituto giuridico”.