Concorsopoli Asl: oggi 8 luglio giornata degli interrogatori di garanzia per l’ex Segretario del Partito Democratico Claudio Moscardelli e il manager Claudio Rainone
Entrambi accusati di rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione, i due indagati hanno scelto una linea difensiva diversa. Rainone, come per la precedente ordinanza di custodia cautelare eseguita il 21 maggio, ha scelto di non rispondere alle domande del Giudice per le indagini preliminari. Il Tribunale del Riesame a cui aveva ricorso aveva confermato la misura degli arresti domiciliari.
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Moscardelli ha invece deciso di rispondere al Gip Giuseppe Cario che ha firmato l’ordinanza che lo ha ristretto ai domiciliari dallo scorso 1 luglio, esattamente una settimana fa.
L’ex Segretario del Partito Democratico, alla presenza anche del sostituto procuratore Valerio De Luca, e naturalmente del suo avvocato difensore Renato Archidiacono, ha risposto alle domande spiegando le dinamiche insite alle nomine del management nelle Asl per cui entrerebbe di fatto e di diritto l’influenza della politica. Negato dall’ex Senatore anche il collegamento tra il concorso da 23 posti, per cui proprio ieri sono stati sospesi dall’Asl sei dei vincitori in ragione del procedimento penale in corso, e la possibilità che Rainone potesse diventare Direttore Amministrativo dell’Azienda sanitaria pontina. Carica che, in realtà, da dicembre 2020 fino ad aprile 2021 ha ricoperto nell’Asl pontina.
Moscardelli che non ha chiesto la revoca dei domiciliari ricorrerà al Riesame di Roma.
Rimane la circostanza descritta dagli inquirenti per cui Moscardelli si è attivato per favorire le posizioni di almeno due dei candidati al concorso da 23 posti: si tratta come noto di Giuseppe Tomao, ex Presidente del Consiglio Comunale di Minturno dimessosi in seguito all’indagine, e Matteo Di Domenuco figlio di Pina Rosato, attuale Presidente del Consiglio Comunale di Gaeta. Entrambi, Rosato e Tomao, sono politicamente vicini a Moscardelli nel quadro delle correnti del Partito Democratico.