CLAN SENESE: CONDANNE PER 120 ANNI DI CARCERE

Michele Senese, attualmente detenuto a Catanzaro
Michele Senese, attualmente detenuto a Catanzaro

Camorra, emesse le condanne in primo grado per il Clan Senese: la cosca di camorra trapianta a Roma ha avuto da sempre addentellati in provincia di Latina

La sentenza emessa dal Tribunale di Roma, di condanna per oltre 120 anni di carcere nei confronti di Michele Senese, dei suoi familiari e di altri affiliati, decapita un clan protagonista assoluto dello scenario criminale romano.

L’inchiesta, con il coordinamento del procuratore aggiunto della Dda Ilaria Calò e il pm Francesco Minisci aveva portato nel luglio 2020 alla maxi operazione eseguita dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Questura di Roma.  

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La sentenza emessa oggi dal Tribunale di Roma conferma l’impianto accusatorio in relazione ai reati  di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti con l’aggravante di avere agito con il metodo mafioso.

L’inchiesta “Affari di Famiglia” ricostruisce gli investimenti e le operazioni economiche dei Senese. Michele Senese, attualmente detenuto a Catanzaro, attraverso il figlio Vincenzo, come emerge dall’inchiesta, ha avviato poderosi investimenti grazie a prestanome e strutture commerciali create ad hoc in vari asset, tra cui  commercio, ristorazione  e abbigliamento a Roma, Frosinone, Milano e Verona.  

“Una presenza storica, quella del clan Senese attestata nella Capitale sin dagli anni ’90, quando emersero gli interessi  nello spaccio di droga e, in tempi più recenti, con infiltrazioni nei settori imprenditoriali. Tale consorteria, pur mantenendo forti legami con gli ambienti camorristici di provenienza – spiega in una nota Gianpiero Cioffredi presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio – di cui rappresentava il punto di riferimento su Roma, ha realizzato, da anni, un proprio agglomerato criminale romano autonomo, capace di aggregare sia soggetti di origine campana stabilitisi nella Capitale che pericolosi criminali locali. Il clan, che opera prevalentemente nell’area sud della Capitale, zona Tuscolana-Cinecittà, per l’autorevolezza del suo capo è stato coinvolto nelle più importanti dinamiche criminali romane. Le varie attività investigative hanno, infatti, evidenziato l’esistenza di una sorta di cartello criminale ossia l’esistenza di gruppi dotati di una propria autonomia, ma federati con i Senese al punto che lo ritroviamo  in moltissime inchieste sulle mafie a Roma, tra cui quelle su Fasciani, Gambacurta, Fragalà, Piscitelli, Nicitra e Casamonica”.

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