CASO MARTINA CAPASSO: CANGIANIELLO DICE DI ESSERSI AVVICINATO ALLA MINORENNE PER AFFETTO

Martina Capasso
Martina Capasso

Vi avevamo raccontato la storia di Martina Capasso, la quindicenne di Latina che, per dieci giorni, si era allontanata di casa con Angelo Cangianiello.

Il 37enne pontino ha subito diverse accuse, tra cui  produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, oltre   a “sostanza stupefacente consegnata o comunque destinata a persona di età minore” e sottrazione consensuale di minore”.

Quattro giorni fa i due sono stati ritrovati alla stazione di Latina Scalo e, da quel momento, Cangianiello si trova in carcere.

Ma c’è altro, infatti sono sorti negli ultimi giorni dubbi riguardanti il rapporto tra i due. L’uomo carnefice e la minorenne vittima, o c’è dell’altro?

CANGIANIELLO RESTA IN CARCERE

Nei giorni passati Cangianiello ha provato a spiegare  al GIP del tribunale la sua posizione. Secondo l’uomo il giorno della scomparsa, Martina Capasso avrebbe avuto un forte litigio con i familiari e, dopo averla incontrata, i due hanno fatto una passeggiata insieme, prima di salire sul treno per Napoli.

Nella città partenopea i fuggitivi sarebbero stati ospitati da una coppia, di cui però Cangianiello non ha rivelato i nomi.

Angelo Cangianiello
Angelo Cangianiello

IL METADONE

Quando Martina è stata ritrovata dai carabinieri aveva con se un flacone di metadone, che è un farmaco che viene utilizzato per far passare ai tossicodipendenti l’appetito per l’eroina.

Ebbene Cangianiello ha ammesso agli inquirenti che il farmaco era di sua proprietà. Proprio il flacone ritrovato nella borsa della ragazza è centrale nell’indagine, visto che, secondo le indagini, il farmaco/stupefacente sarebbe stato reperito al SERD di Napoli.

 

Metadone (credit to Perugia Today)

IL GIP NON CREDE A CANGIANIELLO

La situazione del quadro indiziario di Cangianiello è molto grave: il GIP non crede a quanto il 37enne ha dichiarato, anzi. A gravare principalmenti sono i gravi precedenti dell’uomo che, nel 2009, aveva effettuato una rapina con una siringa sporca e per la quale aveva scontato una condanna finita un mese fa.

Per ora il GIP ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare e l’uomo resta in carcere.

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