CASA CANTONIERA DI B.GO SABOTINO: TROPPI LITIGI TRA I GESTORI, COMUNE REVOCA L’IMMOBILE

Casa Cantoniera di B.go Sabotino: dopo scontri e litigi, il Comune di Latina decide di riprendersi la gestione dell’immbile

Era stata oggetto di accesso scontro politico la gestione della casa cantoniera a Borgo Sabotino. La destra aveva accusato Latina Bene Comune di avere fatto in modo di aizzare le liti tra i contendenti, di converso il movimento di Damiano Coletta attaccava un’altra compagine politica per aver abusato dell’immobile stesso.

Tutto nasce nel 2021 quando, tramite una Deliberazione di Giunta comunale, fu sottoscritto il Patto di collaborazione complesso CASA CANTONIERA DI BORGO SABOTINO.

L’oggetto del patto è la cura e la gestione condivisa della casa di quartiere, e lo stesso ha l’obiettivo generale di recuperare e valorizzare gli spazi assegnati per renderli uno spazio destinato alla programmazione, sperimentazione, produzione e promozione culturale e sociale e per promuovere il decentramento culturale.

Dal mese di maggio 2022, ricostruisce oggi una delibera del Commissario straordinario Carmine Valente (disposta con i poteri della giunta comunale) sono arrivate numerose e continue segnalazioni di problematiche inerenti il disconoscimento di alcune impegni assunti con la firma del patto di collaborazione da parte di quattro associazioni, le quali procedevano ad operare in modo sempre più autonomo ed escludente verso gli altri cogestori della casa di quartiere.

Diversi e vani sono stati i tentativi di conciliazione messi in atto dall’Amministrazione comunale, anche con il coinvolgimento anche di parti terze, come il progetto Mediazione sociale e Urban center.

Il 2 febbraio scattava la diffida con la quale l’Amministrazione comunale, nell’evidenziare la situazione venutasi a creare all’interno del gruppo dei cogestori della casa di quartiere, diffidava in tempi brevi al
ripristino delle condizioni minime di convivenza civile ed al rispetto dei contenuti del Patto di collaborazione sottoscritto il 28 settembre, nonché ad impegnarsi nel rispetto l’uno dell’altro, e dei propri ruoli, alla gestione del bene affidato, preannunciando che in mancanza avrebbe avviato il procedimento di revoca.

Niente da fare. Nella delibera commissariale si legge che “considerato che la suddetta nota di richiamo è stata riscontrata dalle stesse associazioni e gruppi che avevano messo in atto i comportamenti denunciati, adducendo motivazioni irricevibili, e contrarie al patto sottoscritto, che disconoscono l’operato e la legittimità dell’agire dell’Amministrazione comunale, dello stesso tenore degli atteggiamenti già anteriormente stigmatizzati dagli altri firmatari del patto e cittadini”.

L’Amministrazione comunale, infatti, ha interesse nell’utilizzare l’immobile nella maniera più plurale possibile, ovverosia attraverso un progetto specifico di servizio alla cittadinanza nel perseguimento dell’interesse comune. Il problema è che sono state rilevate e verificate gravi comportamenti escludenti che si pongono in contraddizione con lo spirito e le regole della cura e gestione condivisa dei beni comuni e dello svolgimento di attività di interesse generale.

Ecco perché il Comune interrompe oggi (in realtà la delibera è del 13 aprile) il Patto di collaborazione complesso “officine di città – Case di quartiere e di borgo – Casa cantoniera di Borgo Sabotino”. Tra i tanti litiganti, nessuno gode.

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