Cisterna, aggressione a Capodanno 2020: uno dei cinque giovani è stato condannato dal Tribunale dei Minori di Roma
Era la notte del 31 dicembre 2019, quando, in un Capodanno di follia, un branco di 5 giovani, di cui 4 minorenni e un maggiorenne, aveva dato sfogo alla violenza contro un adolescente del quartiere Franceschetti.
I cinque giovani aggressori, dopo la mezzanotte di Capodanno, si erano recati presso l’abitazione di un ragazzo di 16 anni che stava festeggiando e, dopo averlo invitato ad uscire da casa, avevano cominciato ad aggredirlo. Non paghi, i giovani esagitati avevano seguito sin dentro casa il ragazzo dove si è concretizzato l’atto più barbaro, ad opera di uno dei cinque del branco (all’epoca dei fatti 17enne), con il morso all’orecchio e la conseguente asportazione subtotale del lobo e di parte dell’elice.
Dopo la medicazione all’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, il ragazzo si era sentito meglio. Particolare da brivido dell’intera storia è che il giovane era andato via dall’Ospedale con un pezzo dell’orecchio in una busta.
Il movente del branco (tra di loro anche il figlio di un consigliere comunale di Cisterna, al tempo in carica) era stato molto futile. Uno dei cinque, infatti, aveva un debole per la fidanzatina del ragazzo aggredito anche se non fu lui ad aver morso l’orecchio del ragazzo. A farlo era stato uno dei cinque che, il 3 gennaio 2020, avrebbe compiuto diciotto anni e diventato maggiorenne.
È per tale ragione che il giovane, oggi 19enne, è stato giudicato dal Tribunale dei Minori a Roma. Dopo la serata violenta, infatti, il giovane aggredito, oggi 18enne, accompagnato dal padre, denunciò tutto alla Polizia.
Le indagini hanno portato quindi al processo con l’accusa che ha chiesto per l’aggressore, ossia colui che aveva costretto alle cure dell’ospedale il giovane di Cisterna (a cui fu data una prognosi di una ventina di giorni), una pena di otto mesi.
Tuttavia il Tribunale dei minori di Roma ha condannato l’oggi 19enne a un anno e otto mesi, aumentando di molto la sua condanna.
L’epilogo di un fatto violento, capitato in una zona residenziale e non proprio calda della città, eseguita da ragazzi che probabilmente chiunque avrebbe definito normali.