BLUE WISH, TRUFFA VIAGRA: ARRIVA UNA CONDANNA DELLA CORTE DEI CONTI

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Blue Wish”, la truffa delle pillole contro l’impotenza: non solo l’aspetto penale, anche la Corte dei Conti condanna uno dei coinvolti

A maggio 2018, le Fiamme Gialle del Comando provinciale di Latina, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Claudio De Lazzaro, avevano disarticolato un sodalizio che operava tra le province di Roma, Latina e Frosinone.

Nel corso dell’operazione fu eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di diverse persone. Agli arresti domiciliari finì anche il medico originario di Sezze Enzo Ricci.

La condotta contestata, secondo gli investigatori, si sarebbe realizzato nell’appropriazione di ricettari medici autentici con la compiacenza del medico Ricci e nella compilazione di impegnative a carico di ignari anziani pazienti ai quali veniva attribuito falsamente un codice di esenzione totale proprio degli invalidi di guerra (codice G02).

Tale modus operandi avrebbe consentito ai sodali di acquisire gratuitamente, presso svariate farmacie di Roma e delle province di Latina e Frosinone, farmaci appartenenti alla fascia “C”, tra cui, in particolare, noti preparati medici efficaci nella cura della disfunzione erettile (Viagra, Cialis, Levitra); tali medicinali, successivamente, sarebbero stati immediatamente rivenduti sul mercato nero a prezzi dimezzati.

L’attività, portata avanti in questo modo, avrebbe messo in pericolo la salute degli acquirenti, trattandosi di farmaci sostanzialmente assunti senza alcuna prescrizione medica e quindi in assenza di una preventiva ed adeguata valutazione delle possibili controindicazioni per soggetti portatori di gravi patologie.

Il processo penale ha preso strade diverse per gli imputati: tre di loro hanno patteggiato e altri hanno optato per il rito ordinario come il dottor Ricci.

Quest’ultimo è accusato di più reati quali falso, truffa contro il servizio sanitario nazionale, ricettazione di farmaci e corruzione. Nel frattempo, però, al di là degli esiti penali della vicenda incardinata presso il Tribunale di Latina, è arrivata per il medico setino una condanna dalla Corte dei Conti per “condotta illecita”: il professionista dovrà restituire all’erario la cifra di 105mila euro.

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