BLUE WISH, LA TRUFFA DEL VIAGRA: RIDOTTE IN APPELLO LE CONDANNE

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Blue wish, la truffa delle pillole contro l’impotenza è arrivata in Corte d’Appello che ha ridotto per i condannati la pena

La I sezione penale della Corte di Appello di Roma ha emesso la sentenza per tre di coloro che furono arrestati nel maggio di due anni fa e che avevano scelto di patteggiare.

I magistrati romani hanno accolto la richiesta di ridurre le pene decise in primo grado dal giudice dell’udienza preliminare di Latina Mario La Rosa che li aveva giudicati col rito abbreviato.

Francesco Sodano passa da 4 anni e sei mesi a 3 anni ed 8 mesi, Michele Rivignano Vaccari da 3 anni e 10 mesi a 3 anni e 4 mesi e Ilenia Marconi da 3 anni e due mesi a 2 anni e sei mesi di reclusione. Tutti e tre sono ancora agli arresti domiciliari.

Due anni fa, nel maggio 2018, le Fiamme Gialle del Comando provinciale di Latina, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Claudio De Lazzaro, avevano disarticolato il sodalizio che operava tra le province di Roma, Latina e Frosinone. Nel corso dell’operazione fu eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di altre quattro persone, oltreché ai tre condannati odierni in Appello. In carcere finirono, per l’appunto, Michele Rivignano Vaccari, originario di Napoli ma residente a Pontinia; Francesco Sodano, anche lui originario di Napoli ma residente a Priverno; Ilenia Marconi, 46 anni, di Priverno, segretaria di uno studio medico e Remo Callarinci, 74enne di Subiaco (Frosinone). Agli arresti domiciliari Sonia Battisti di Priverno, Carolina De Bonis originaria di Latina, e il medico Enzo Ricci.

La condotta contestata, secondo gli investigatori, si realizzava nell’appropriazione di ricettari medici autentici con la compiacenza di un medico di base e nella compilazione di impegnative a carico di ignari anziani pazienti ai quali veniva attribuito falsamente un codice di esenzione totale proprio degli invalidi di guerra (codice G02).

Tale modus operandi aveva consentito ai sodali di acquisire gratuitamente, presso svariate farmacie di Roma e delle province di Latina e Frosinone, farmaci appartenenti alla fascia “C”, tra cui, in particolare, noti preparati medici efficaci nella cura della disfunzione erettile (Viagra, Cialis, Levitra); tali medicinali venivano immediatamente rivenduti sul mercato nero a prezzi dimezzati.

L’attività metteva in pericolo la salute degli acquirenti, trattandosi di farmaci sostanzialmente assunti senza alcuna prescrizione medica e quindi in assenza di una preventiva ed adeguata valutazione delle possibili controindicazioni per soggetti portatori di gravi patologie.

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